Porta Romana

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Descrizione

Porta Leoni è una porta romana di Verona. Non si conosce la denominazione con cui era conosciuta in età romana. Nel medioevo era conosciuta come Porta San Fermo, per la vicinanza all'omonima chiesa. Successivamente fu ripristinato il nome classicheggiante di Arco di Valerio (dal nome di Publio Valerio, fautore della costruzione), ma fin dal XV secolo veniva popolarmente detta dei Leoni per la presenza nelle vicinanze di un sarcofago romano in pietra con due leoni (ora posto dietro al monumento di Umberto I, nei pressi del vicino ponte Navi). Collegava il Cardo maximus cittadino alla via Hostilia che da sud congiungeva Bologna con Aquileia. Tale strada veniva chiamata via Claudia Augusta e dirigeva verso Ostiglia e da qui verso Lucca. Prima dei riassetti ferroviari del Nodo di Verona era l'ingresso a Verona della Statale 12 Via Claudia Augusta detta anche del Brennero e dell'Abetone.

La porta dei Leoni è stata costruita in età repubblicana per volere dei quattuoviri citati nell'epigrafe conservatasi nel pennacchio tra i due fornici: "P. VALERIVS/Q. CAECILIVS/Q. SER- VILIVS/P. CORNELIVS".

Venne ristrutturata poi in età imperiale (come l'altra porta monumentale della città, porta Borsari), secondo la scritta, in bei caratteri di lapidaria romana quadrata, scolpita subito sopra il fornice sulla fascia bassa dell'architrave: "TI. FLAVIVS. P.F. NORICVS IIIIVR I.D.". Probabilmente dovevano comparire in altrettante fasce gli altri tre nomi dei quattuoviri, che, su decreto dei decurioni, avevano curato l'arricchimento della porta.

La porta dei Leoni in epoca repubblicana era costituita da due facciate in cotto con profilature decorazioni e modanature in tufo, una facciata rivolta alla campagna e l'altra alla città. Dovevano essere sostanzialmente identiche nelle strutture, formate da due fornici larghi 330 cm e alti 525 cm sopra i quali concludeva la prima parte della costruzione una coronazione ionica in tufo a cresta d'ondaalta 95 cm, per un totale di 694 cm. Seguiva poi un primo piano con sei finestrelle alte 158 cm e larghe 60 cm scandite da piatte lesene di tufo: per una altezza totale di questa fascia di 291 cm, completata da una cornice dorica alta 101 cm, classicamente composta da metope decorate con bucrani vittati (decorati con benda), rosette e patere, e intervallate da triglifi. Il tutto listato da un geison (fascia decorata) con protomi leonine. La completezza della decorazione farebbe supporre questa come conclusiva della facciata, che invece prosegue con un'altra serie di sei finestre alte 180 cm e larghe 60 cm, ritmate da semicolonne alte 209 cm; doveva quindi esserci una cornice finale sporgente per un totale complessivo di circa 13 metri.

In età imperiale, quasi un secolo dopo questa prima porta repubblicana, venne alzata la porta marmorea. Il paramento in pietra bianca della Valpantena è opera di quel rinnovamento e arricchimento che anche Vespasiano continuerà e potenzierà, grazie al quale Verona sarà la "Magna Verona" di Marziale (XIV, 195). Anche di quest'opera di arricchimento noi possediamo solo la facciata sinistra a foro, che copre la sottostante facciata repubblicana. La copertura ripete sostanzialmente le forme sottostanti, arricchendole di particolari decorativi quali le due colonne doriche con capitello corinzio ai lati del fornice, le lesene scannellate con capitello delle tre finestrelle del primo piano, e il vano della grande esedra del secondo piano.

Fonte: Wikipedia

Inserito da: Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Via Leoni, 1
07026 Verona