Ricerche e statistiche internazionali collocano borghi e cittadine europee tra le eccellenze turistiche del Vecchio Continente. Il dato testimonia l’importanza, ma anche l’indipendenza dei borghi come destinazioni turistiche, elevandoli da mete alternative, di nicchia o integrative a punta di diamante dell’offerta europea.

A rinforzare le piccole realtà turistiche indipendenti ha contribuito la diffusione degli strumenti di marketing nel turismo avvenuta nell’ultimo decennio, col contributo dei quali è stato possibile trovare una strategia di posizionamento su misura per le mete turistiche “non tradizionali”.

Il turismo chilometrico

L’idea di trascorrere la propria vacanza non visitando un singolo luogo, ma assaporando le caratterische più autentiche di un territorio, ha sviluppato una nuova forma di turismo, il cosiddetto turismo chilometrico, ossia itinerante, a tappe, che può essere praticato con diversi mezzi (macchina, bicicletta, camper, ecc).

Il borgo ospitale

È iniziata una nuova fase per il turismo nei borghi.

I recenti rapporti sul turismo evidenziano che il turismo è molto gradito nelle destinazioni minori, per le quali non si pone il problema della contrapposizione fra turista e residente, mentre nelle grandi città si verificano problemi di compatibilità con i diversi city user.

Le opportunità per i borghi

Un fenomeno rilevato negli ultimi anni è il significativo aumento delle presenze nelle destinazioni minori, per la tendenza dei turisti europei e nazionali a visitare località ritenute esperienzialmente più autentiche e per la maggiore competitività dei prezzi rispetto alle grandi città.

Per sfruttare appieno questa tendenza, molti Comuni hanno stabilito delle alleanze, sviluppando all’interno di un territorio più o meno vasto un network che risponda alle esigenze dei turisti itineranti.
Grazie alla somma di questi fattori, il turismo chilometrico offre alle destinazione nuove opportunità per:

  • Controllare e migliorare la qualità dei flussi
  • Valorizzare aspetti e risorse locali contrapponendole al modello del “turismo di massa”
  • Sviluppare identità locale e cultura dell’accoglienza
  • Creare una crescita sociale, economica e occupazionale
  • Stimolare artigianato, produzioni tipiche e imprenditorialità locale

I negozi chiudono… …ma non è solo colpa della crisi

Il fenomeno irreversibile dell’economia globale e digitale ha portato ad una concentrazione dell’offerta del settore terziario in pochi grandi player che hanno travolto il sistema commerciale delle micro imprese che, specialmente in Europa, hanno sempre rappresentato il tessuto principale dell’attività economica dei piccoli centri.

La mancanza di offerta lavorativa sta accelerando un fenomeno migratorio verso i centri abitativi più grandi creando non pochi problemi demografici ai piccoli comuni.

Il ruolo degli enti pubblici

Per i comuni che ne hanno la vocazione, il turismo può rivelarsi la soluzione a questi problemi, ma la regola del turismo è che per stimolare una domanda bisogna prima creare e promuovere un’offerta.

Se le amministrazioni pubbliche e gli enti di promozione turistica sapranno intraprendere iniziative a favore di uno sviluppo in questo senso, riusciranno a dare un futuro alle proprie comunità.

Tourist Office è sicuramente un passo in questa direzione.

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