Mole Antonelliana - Museo Nazionale del Cinema
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Descrizione
Il Museo nazionale del cinema "Fondazione Maria Adriana Prolo", ha sede a Torino, all'interno della Mole Antonelliana che rappresenta uno dei simboli della città e dell'Italia. Il nome deriva dal fatto che, in passato, fu la costruzione in muratura più alta d'Europa, mentre il suo aggettivo deriva dall'architetto che la concepì, Alessandro Antonelli. Tuttavia, nel corso del XX secolo, subì importanti ristrutturazioni con cemento armato e travi di acciaio, per cui essa non può più considerarsi una struttura esclusivamente in muratura.Con un'altezza di 167,5 metri, per anni fu l'edificio più alto di Torino, ma oggi, dopo la costruzione di altre due moderne torri, resta l'edificio più alto del solo profilo centrale urbano della città. Il nucleo delle collezioni all'interno del museo è dovuto al lavoro della storica e collezionista Maria Adriana Prolo. Ospita macchine ottiche pre-cinematografiche (lanterne magiche), attrezzature cinematografiche antiche e moderne, pezzi provenienti dai set dei primi film italiani ed altri cimeli nazionali e internazionali. Lungo il percorso espositivo di 3200 metri quadrati distribuiti su cinque piani si visitano alcuni spazi dedicati alle figure principali che contribuiscono a realizzare un film. Nella sala principale, costruita nella sala del tempio della Mole, una serie di cappelle è dedicata a vari generi cinematografici. All'interno del museo si trova anche un ascensore panoramico (inaugurato nel 2000), con pareti in cristallo trasparente, che effettua la sua corsa in 59 secondi, in una sola campata a cielo aperto senza piani intermedi, dai 10 metri della quota di partenza agli 85 metri del "tempietto" dal quale si può vedere il panorama della città. Si tratta del museo con la maggiore estensione in altezza del mondo. Il primo progetto di costituire un museo italiano del cinema risale al giugno 1941, quando la studiosa di storia e di cinema Maria Adriana Prolo cominciò a realizzare quest' idea, sotto i buoni auspici del regime fascista, che si era già reso artefice della realizzazione del centro romano di Cinecittà, e con il sostegno artistico di alcuni pionieri del cinema, che quarant'anni prima avevano creato l'industria cinematografica italiana. Mentre Francesco Pasinetti sulla rivista Si gira e Alberto Rossi sul quotidiano La Gazzetta del Popolo sostenevano l'iniziativa, arrivarono i primi contributi finanziari di enti e industrie che permisero l'acquisto di cimeli e documenti della storia del cinema italiano. Questo materiale venne inizialmente immagazzinato in una sala della Mole Antonelliana concessa dal Comune di Torino (curiosamente la stessa sede che ospiterà, sessant'anni dopo, la sede definitiva del museo). Il 7 luglio 1953 si costituì ufficialmente l'Associazione Museo del cinema. Direttrice a vita del Museo fu nominata Adriana Prolo. Il museo fu inaugurato il 27 settembre 1958, diventò membro dell'Associazione nazionale dei musei italiani nel 1959 e fu riconosciuto tra i musei medi dello Stato nel 1960. Nel 1991 Maria Adriana Prolo morì, poco tempo dopo aver assistito all'inaugurazione delle nuove sale cinematografiche del museo presso il cinema Massimo. Nel 1992 il museo divenne fondazione e prese il suo nome, grazie al sostegno dell'Associazione Museo nazionale del cinema, degli enti locali e della Cassa di Risparmio di Torino.