Giardini Reali di Torino
-
Lun Chiuso Mar 09.00 - 17.00 Mer 09.00 - 17.00 Gio 09.00 - 17.00 Ven 09.00 - 17.00 Sab 09.00 - 17.00 Dom 09.00 - 17.00
Descrizione
I Giardini Reali di Torino sono delle aree verdi situate dietro al Palazzo Reale e il Palazzo della Prefettura-Armeria Reale, nel pieno centro di Torino, tra la Piazza Castello e Corso San Maurizio, dove quest'ultima parte è pubblica. Le aree verdi sono attraversati dai Viali I Maggio e Viale dei Partigiani, alla cui confluenza fu eretto il Monumento nazionale al carabiniere nel 1933, poi dichiarato monumento nazionale italiano.
Quando incominciarono a sorgere erano situati all'estrema periferia di quella Torino sabauda che Emanuele Filiberto volle ergere a capitale del suo guerresco ducato. Presero forma per ispirazione alle maggiori regge d'Europa, allora decorate con gli eleganti giardini, specie di idea toscana (basti pensare alle ville medicee).
Quanto oggi è visibile, è in gran parte opera dell'architetto André Le Nôtre, già attivo alla corte di Versailles, per committenza dei Borbone, rispecchiava quella che era una caratteristica dei giardini nobiliari europei, i giochi d'acqua e le prospettiva floreali. Già nell'epoca di Carlo Emanuele I e di Vittorio Amedeo I di Savoia il giardino aveva subito notevoli ampliamenti, ma è sostanzialmente dal tardo seicento che si avranno, con il lavoro del De Marne (che attuava i progetti del de Nôtre) i veri e propri splendori.
Triste degrado di tutto il complesso verde si ebbe durante il periodo napoleonico, durante il quale non mancarono le spoliazioni ed i saccheggi, terminati soltanto nel 1805, a seguito della nomina del giardino a Parco Imperiale. Prima del ritorno dei Savoia, a seguito della Restaurazione, quel Giuseppe Battista Piacenza che già aveva lavorato per il secondo piano di Palazzo Reale, ebbe l'incarico di restaurare alcune statue settecentesche raffiguranti le Quattro Stagioni e i grandi vasi celebrativi provenienti dalla Reggia di Venaria Reale, e sostanzialmente questa fu l'ultima grande modifica che subì il giardino; ancora qualche statua venne posta verso fine Ottocento, quando per volontà di Vittorio Emanuele II si posero qui le raffigurazioni marmoree di Amedeo VI di Savoia, Vittorio Amedeo I e Vittorio Amedeo II, ma lo spostamento della capitale a Roma ridusse drasticamente l'importanza del luogo.Al centro della parte recintata dei giardini, si può scorgere una vasca in marmo bianco con la centro la Fontana di Nereide e i Tritoni, più semplicemente chiamata "Fontana dei Tritoni". Si tratta di un'opera raffigurante figure mitologiche: una Nereide (ninfa marina) circondata da Tritoni (i figli del dio Poseidone. A sua volta, la vasca è circondata da dodici statuette di esseri metà umani e metà acquatici. L'opera fu concepita dallo scultore di corte Simone Martinez (1689-1768) nel 1765-1768, attualmente è fortemente in degrado e andrebbe ristrutturata.
Fonte: Wikipedia