Chiesa della Gran Madre di Dio
Descrizione
La chiesa della Gran Madre di Dio è uno dei più importanti luoghi di culto cattolici di Torino. Situata nella piazzetta omonima, si trova vicino alla riva destra idrografica del fiume Po (già quartiere Borgo Po), immediatamente prospiciente al Ponte Vittorio Emanuele I e alla centrale piazza Vittorio Veneto; insieme a questi scorci, uniti alla visuale del vicino Monte dei Cappuccini, completa uno dei panorami più noti e suggestivi della parte orientale del centro di Torino.
Terminata nel 1831, la chiesa della Gran Madre riveste particolare importanza per la città, la sua storia e la sua posizione. Da un'idea dell'architetto Ferdinando Bonsignore, la sua forma riprende quella del Pantheon romano, di stile neoclassico-adrianeo.
La chiesa-tempio, di proprietà comunale, fu eretta per volontà dei Decurioni (Amministratori) della città, per festeggiare il ritorno del re Vittorio Emanuele I di Savoia il 20 maggio 1814, dopo le ritirate degli eserciti di Napoleone.
L'edificazione della Gran Madre diede un notevole sviluppo per la riqualificazione del quartiere Borgo Po, per il quale con l'occasione si stilò un primo piano regolatore. Sorse allora una piazza semicircolare (ovvero l'attuale piazza Gran Madre di Dio) per far da corona alla chiesa, quasi naturale prosecuzione della piazza Vittorio, in costruzione in quegli anni. La chiesa infatti, per la sua singolare forma architettonica, non possiede campanili; una torre campanaria con orologio, in stile neobarocco, fu eretta nel 1830, poco più in là, sui tetti del palazzo meridionale all'angolo con Via Bonsignore, dove sono situati l'oratorio, gli uffici e gli archivi parrocchiali della stessa chiesa.
La chiesa-tempio si trova molto rialzata rispetto alla piazzetta: per raggiungere l'ingresso si deve salire un'ampia gradinata, al termine della quale si trova un grande pronao esastilo, costituito da sei colonne frontali per tre sui due lati, sovrastate da altrettanti capitelli corinzi, che ne dà un marcato aspetto neoclassico.
Sull'alto frontone invece, troviamo, scolpito sul timpano, un altorilievo marmoreo del 1827 attribuito a Francesco Somaini di Maroggia (1795-1855), che rappresenta la Vergine con bambino che riceve omaggio da parte dei decurioni torinesi, committenti dell'edificio religioso.
La Fede, sulla sinistra, è rappresentata da una donna con un nastro intrecciato sul petto. Anche in questo caso, il manto la ricopre interamente lasciando vedere, oltre al volto ed alle mani, il piede sinistro che calza lo stesso tipo di sandalo dell'altra statua, la "Religione". Con la mano destra tiene un libro aperto, mentre la sinistra è alzata verso il cielo con un calice. Alla sua destra, un piccolo angelo alato seminudo, in piedi, con un bastone nella mano destra, mentre la sinistra è rivolta verso la donna.
La Religione, sulla destra, è sempre rappresentata da una donna con lungo abito chiuso da un nastro, mentre un manto la ricopre interamente. Impassibile, ha lo sguardo verso l'orizzonte e sembra non accorgersi del giovane che le sta inginocchiato accanto, e che le tende due Tavole di pietra bianche. Con la mano destra sostiene una grossa croce latina, e sembra non faccia fatica alcuna a sostenerla
Fonte: Wikipedia