Castello di Rivoli

Castelli

Descrizione

Il Castello di Rivoli è un edificio di interesse storico situato a Rivoli, circa 15 km a ovest di Torino, in Piemonte. In passato fu una residenza sabauda, mentre oggi è una delle sedi museali di Arte Contemporanea.

Una primitiva costruzione risale, con ogni probabilità, al IX secolo, posta a guardia sopra il piccolo rilievo collinare dietro il centro storico di Rivoli; un primo documento scritto è del 1159, in un diploma con il quale l'imperatore Federico I Barbarossa cedeva i territori rivolesi ai vescovi di Torino. Tuttavia, sul finire del XII secolo, i Savoia ne presero possesso, in quanto posizione strategica tra Torino e la Val di Susa.

Fu poi Amedeo IV di Savoia, intorno al 1245, a far costruire una vera struttura fortificata. Nel XV secolo, vi transitò qui la Sacra Sindone, per la prima volta in Piemonte. Già in possesso dei Savoia dal 1457, la Sacra reliquia fu spesso spostata a protezione da guerre e trafugatori. La duchessa Jolanda ne ordinò una breve ostensione rivolese, prima dell'ostensione presso Pinerolo, durante la Pasqua del 1478, e il rientro del Lenzuolo a Chambery.

Con il trattato di Cateau-Cambrésis del 1559, venne stabilito che il duca Emanuele Filiberto I di Savoia non potesse abitare in Torino finché non avesse avuto un erede maschio. È proprio per questo motivo, che la primitiva fortificazione venne modificata e ingrandita a residenza provvisoria del duca. Il progetto di ampliamento fu dato ad Ascanio Vitozzi, tuttavia, nel 1562, il duca Testa di Ferro ebbe l'erede tanto atteso (Carlo Emanuele I), ed entrò in Torino.
Il progetto vitozziano fu ripreso e parzialmente modificato, qualche decennio dopo, da Carlo ed Amedeo di Castellamonte, ed i lavori si dissero conclusi nel 1644. Tutto il complesso fu concepito a pianta rettangolare, quindi sviluppato in altezza, partendo da un piano rialzato rispetto alla base, a sua volta sovrastato da altri due piani. Nelle stesso periodo venne realizzata la cosiddetta Manica Lunga. Si tratta di un edificio più basso e distaccato dal castello, connesso soltanto da un passaggio pedonale, molto stretto e lungo ben 120 metri in direzione sud-ovest-ovest. La Manica serviva come luogo di rappresentanza, pinacoteca sabauda, scuderie e alloggi per la servitù.

Vittorio Amedeo II visse qui la sua pazzia: pur avendo abdicato in favore del figlio, non ne volle sapere di lasciar perdere gli affari, e cercò di spodestare Carlo Emanuele III, il quale, di concerto con il suo ministro il marchese Ormea, decise di rinchiudere il padre nella residenza rivolese. Per l'occasione, l'edificio venne nuovamente modificato: furono aggiunte grate alle finestre e fu chiuso l'accesso alla Manica Lunga. 

La seconda guerra mondiale distrusse buona parte degli edifici: i primi interventi architettonici post-bellici furono fatti con la semplice intenzione di non far crollare definitivamente la struttura. Questa fu quindi lasciata in stato di abbandono almeno fino al 1979. In quell'anno venne riaperto il cantiere, affidato all'architetto Andrea Bruno, con l'intento di dare nuova vita al castello e alla città. Tutto il complesso fu ristrutturato nel periodo 1980-1984, anche se buona parte degli arredi e degli affreschi dell'antico splendore sabaudo non fu possibile recuperarli. Nel 1984 venne inaugurato il Museo d'Arte contemporanea del castello di Rivoli, con la prima mostra, Ouverture. Nel 1994 infine, fu ristrutturato e pedonalizzato il piazzale belvedere esterno, con vista su Torino.

fonte: Wikipedia

Inserito da: Tourist Office
Piazzale Mafalda di Savoia, 2
10098 Torino