Santuario della Madonna della Libera

Chiese

Descrizione

IL SANTUARIO

Iniziato nel 1851, l’interno del Tempio si distingue per sontuosa armonia, nella vastità delle tre navate e nella ricchissima veste barocca.

Per l’abbellimento del Santuario, furono invitati valenti artisti dell’epoca. Basta ricordare il celebre pittore Teofilo Patini e il pratolano Amedeo Tedeschi. Il magnifico tempietto sovrastante l’altare maggiore è opera di Berardino e Giulio Feneziani.

Tutte le opere del Santuario, compreso il grandioso organo di 3200 canne, vennero inaugurate nella solennissima esposizione del sabato 4 maggio 1912, vigilia della festa della Madonna.

L’ANTICA IMMAGINE

L’antica e miracolosa immagine che, secondo la tradizione, liberò Pratola dalla terribile pestilenza del 1500, è custodita nel Santuario a cui dona il nome. La Madonna campeggia su tutta la superficie: è in piedi, le mani giunte, lo guardo sereno. Il manto sollevato da due angeli protegge i fedeli inginocchiati e in preghiera, le donne da una parte e gli uomini dall’altra. Tra questi ultimi, è ben visibile un Pontefice, probabilmente Papa Celestino V.

LA STATUA PROCESSIONALE

La statua processionale della Madonna della Libera è la più diffusa e amata, quella che compare nelle manifestazioni relative al culto e ai festeggiamenti in suo onore. Nella devozione popolare è diventata più importante dell’antico affresco.

La statua ha lo sguardo implorante rivolto al cielo e le mani tese nell’invo­cazione, come se dicesse a Gesù: “Proteggi i tuoi figli”.

Consacrata nel 1741, la tradizione vuole che la statua sia stata donata dai frati Celestini della Badia Morronese.


Fonte: madonnadellalibera.net

Inserito da: Tourist Office
Vico Santacroce 3
67035 Pratola Peligna