Castello di Strozzavolpe
Descrizione
Il castello di Szzavolpe si trova su un colle ricoperto di lecci nei pressi di Poggibonsi, in provincia di Siena.
Le origini del castello risalgono alla prima metà del XI secolo. Interventi successivi furono eseguiti nel corso del XV, del XVI e del XVIII secolo; i restauri più recenti sono stati eseguiti nell’Ottocento.
Il castello di Strozzavolpe fu costruito da Benuccio da Salimbeni durante la prima metà del XI secolo su una collina, in posizione strategica, all’incrocio tra la Cassia e la via Francigena.
Venne nominato per la prima volta nel 1154 in un documento di Abbadia a Isola, una frazione del comune di Monteriggioni in provincia di Siena, nel quale si parlava del castello di Scoriavolpe, di proprietà del feudatario Guido Guerra II, gestito però da alcuni vassalli il cui nome di famiglia era proprio Scoriavolpe. Si dice che Guido Guerra II sia stato il primo proprietario, tant’è che fu lui a munire il castello di fortificazioni e a costruire un corridoio sotterraneo, il quale, passando sotto la via Romana ed il torrente Staggia, univa il castello con Poggio Marturi, un colle che si trova sulla sponde dell'Elsa.
Nel 1313 Arrigo VII di Lussemburgo si impadronì del castello, utilizzandolo come roccaforte per difendersi dal contado senese. Se fino ad allora l’edificio aveva una funzione prettamente militare, alla fine del XIV secolo, quando la fortezza venne venduta agli Adimari di Firenze, venne trasformato in abitazione padronale. Come era di tradizione delle case fiorentine, vennero ricavati due piani con una scala interna: al piano superiore si trovava l’abitazione delle donne, mentre al piano terra vi erano una sala per le armi, la sala da pranzo ed altri vani di uso comune. Lo stemma della famiglia, costituito da due strisce gialle e blu orizzontali, si trova scolpito su un caminetto all'interno dei locali adibiti a fattoria fino al 1960.
Nel 1479 ci fu la presa di Poggibonsi da parte del Duca di Calabria in guerra con i fiorentini, ed il Castello di Strozzavolpe subì l’assedio, ma non cadde. Questa vicenda viene raffigurata nel dipinto realizzato nel 1480 da Giovanni di Cristoforo Ghini e Francesco D’Andrea, nel quale si vede il castello sul quale sventola la bandiera bianca con la croce rossa, simbolo degli artigiani fiorentini. Questa rappresentazione si trova oggi nel Palazzo Comunale di Siena.
Nel 1590 il castello divenne di proprietà dei Rinuccini, i quali fecero costruire una cappella gentilizia sotto la torre est del castello. Quest’ultima fu tuttavia abbattuta nel 1722 ad opera dei Ricciardi, i proprietari successivi, perché pericolante.
Nel 1730 il castello passò ai Franceschi, e nel 1777 ai Da Cepparello, i quali incaricarono l’architetto De Fabbris di innalzare all’interno del palazzo una grande scala in pietra serena. Ma gli interventi di maggior rilevanza furono realizzati a partire dalla fine del XIX secolo, quando il castello passò sotto la proprietà di Alessandro Bizzarri. Quest’ultimo, dopo il crollo del tetto causato da un’intensa nevicata, incaricò un ingegnere di dirigere i lavori di restauro integrale del Castello in stile romantico tedesco: i merli di pietra originali vennero incorporati nell’innalzamento delle mura esterne. Fu necessario innalzare anche il corpo centrale e la torre d’ingresso altrimenti sarebbe risultato sproporzionato, in più venne costruito un balcone con loggia e venne prosciugato il fossato.
Fonte: Wikipedia