Oratorio dei Bianchi
Descrizione
L'oratorio della nobile, primaria e real Compagnia del santissimo Crocifisso, conosciuto più semplicemente con il nome di oratorio dei Bianchi, si trova nel quartiere Kalsa di Palermo e fu fondato nel 1542 per volere dell'omonima Compagnia, formata da ecclesiastici e gentiluomini. Deve il suo soprannome al colore delle tuniche dei suoi componenti, che confortavano e sostenevano moralmente i condannati alla pena capitale nei giorni precedenti l'esecuzione, invitandoli alla confessione e al pentimento.
L'edificio è ubicato in "piazza dei Bianchi", vicino alla chiesa di Santa Maria dello Spasimo, sorge sui resti della preesistente chiesa di Santa Maria della Vittoria riedificata dall'architetto Matteo Carnilivari alla fine del Quattrocento ove sorgeva una delle porte dell'antica cittadella araba Al Halisah, l'odierna Kalsa.
Tra il 1681 e il 1686 il complesso fu restaurato in seguito ad un grosso incendio avvenuto il 29 novembre del 1600, promotore dei lavori il vicerè di Sicilia Francesco Benavides, conte di Santo Stefano. In questo frangente fu costruito l'imponente portico in stile tardo-manierista con arconi e pilastri, caratterizzato dal bugnato e dai mascheroni che ornano le chiavi di volta. La solenne facciata in pietra d'intaglio fu patrocinata dalla famiglia Alliata, è ivi documentato lo scudo nobiliare di Fabrizio Alliata, principe di Villafranca, componente benemerito della compagnia.
Attraverso il vestibolo che conduce alla scalinata arricchita da balaustre, l'ambiente è decorato con vasi marmorei, statue di marmo, effigi di profeti e bassorilievi raffiguranti le gesta delle casate dei confratelli che contribuirono alle spese. Intorno al 1744 fu realizzato lo scalone in marmo bianco di Carrara e l'ampia sala pavimentata con piastrelle in maiolica (oggi l'artistica pavimentazione non è più visibile). La scala si sviluppa su tre livelli, una rampa centrale al primo, divisa in due rampe a livello intermedio, per poi riconvergere in unica gradinata fino a due palchetti per la musica al piano superiore.
L'aula principale è affrescata da Antonino Mercurio con la raffigurazione della Decollazione di San Giovanni Battista, le decorazioni sono di Benedetto Cotardi. Gaspare Palermo nella sua guida cittadina documenta sull'altare maggiore in marmi policromi, un dipinto ad olio riproducente la Deposizione dalla Croce, opera di Antonio Manno, ai lati le raffigurazioni di San Camillo de Lellis e San Giacomo della Marca, entrambi opere di Giuseppe Testa. Un locale è affrescato da Guglielmo Borremans, sull'altare della sacrestia è collocata una Ultima Cena di autore ignoto. Nella sala destinata alle riunioni dei confrati o "piccolo oratorio" destinato agli esercizi spirituali "della buona morte", campeggia il dipinto della Deposizione fra le ricche decorazioni di Gaspare Fumagalli.
Negli anni la Compagnia dei Bianchi si sciolse, l'oratorio passò nelle mani della curia arcivescovile determinando di fatto un periodo di profondo degrado e abbandono dell'edificio, senza contare i danni strutturali causati da terremoti e bombardamenti della seconda guerra mondiale. Nel 1987 la Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Palermo acquistò l'immobile provvedendo al suo restauro per riportarlo alla fruizione del pubblico.
Fonte: Wikipedia