Castello Visconteo Sforzesco

Castelli

Descrizione

Non esistono dati certi sulla presenza di un castello a Novara in epoca tardo antica o alto medievale. Nel 1272, Francesco Torriani, allora signore di Milano, fece costruire una torre con recinto all'interno del quale sorgevano alcuni edifici di proprietà della famiglia vercellese dei Tettoni. La struttura, chiamata "Turrisella", era un luogo fortificato per il controllo politico della città; oggi di esso restano visibili tracce delle fondamenta originarie. Con i rapporti stretti da Novara con i Visconti, si sviluppò un vero e proprio castello. La torre venne incorporata e ribattezzata La Mirabella. Una successiva e consistente evoluzione del castello avvenne per opera del vescovo Giovanni Visconti che si era impadronito della Signoria di Novara e poi di quella di Milano. Questo castello visconteo si erigeva sulle antiche mura romane e forse utilizzava il fossato della vecchia cinta muraria per la propria difesa. Di questo castello Visconteo oggi rimane in piedi solo la cosiddetta Rocchetta, all'angolo nord-ovest. Ancora si intravedono le merlature viscontee ormai murate e i resti del portone, in passato protetto da un torrione quadrato chiamato forse "La Torre del Monicione". Verso la metà del '500, l'amministrazione spagnola del Ducato di Milano decise di rafforzare il confine occidentale dello stato utilizzando Novara come principale piazzaforte. Il castello degli Sforza era ormai inadeguato alle esigenze della guerra e se ne sarebbe dovuto costruire un nuovo. Nonostante ormai fosse solo una caserma, l'amministrazione spagnola del Seicento continuò a considerare il castello un elemento essenzialmente difensivo. Con il tempo, tuttavia, la funzione difensiva passò in secondo piano e la manutenzione della fortificazione venne gradualmente allentata, fino ad arrivare alla trasformazione dei bastioni in luoghi di passeggio pubblico, sotto l'amministrazione sabauda del Settecento. Il castello divenne carcere solo nel periodo napoleonico. L'edificio ospitò il carcere per 170 anni ininterrottamente, il che comportò un danneggiamento rapido della struttura. Il castello rischiò di essere abbattuto nell'Ottocento, perché considerato spoglio di ogni pregio artistico. Voci autorevoli si opposero, ispirati dal grandioso restauro che stava avvenendo proprio in quei giorni al Castello Sforzesco di Milano. Fu allora che si riconobbe il valore storico e culturale del vecchio edificio e si avanzarono le prime proposte di recupero e/o di restauro: sede dell'Istituto Professionale Omar (1893), sede del Municipio (1912), Parco della Rimembranza (1925), Palazzo delle Poste (1932), parco pubblico (1935), Prefettura (1936). Nessuno di questi progetti vide vita ed il castello rimase per decenni sede delle Regie Carceri Mandamentali. Con la visita ufficiale di Mussolini a Novara, nel 1939, si ricostruì per intero la cortina muraria dell'angolo nordest. Solo nel 1973 il castello perse la destinazione carceraria, con il trasferimento delle prigioni alla Bicocca; da proprietà del Demanio dello Stato passò sotto l'Amministrazione Municipale di Novara e rimase vuoto ed abbandonato per alcuni anni, finché, negli anni Ottanta, si abbatterono edifici e strutture ottocentesche e novecentesche di nulla qualità architettonica, sgombrando il cortile e prevedendo il recupero della sede. Per oltre un decennio il castello venne lasciato al Corpo Forestale dello Stato che vi impiantò i propri vivai. Attualmente l'edificio è in fase di restauro e chiuso al pubblico.

Inserito da: Tourist Office
Via Carlo Coccia
28100 Novara