Complesso archeologico di Nuraghe Appiu
Siti archeologici
Descrizione
L’area archeogica si trova in uno stupendo contesto paesaggistico, tra le montagne e il mare, immerso in boschi di sughere e lecci. Comprende il nuraghe Appiu, di tipo complesso, un nuraghe monotorre, un esteso villaggio di circa duecento capanne, una tomba di giganti e due piccoli dolmen.
Il nuraghe Appiu, a pianta trilobata, è crollato esternamente, ma presenta all’interno tre ampie stanze ancora intatte, disposte una sopra l’altra. Il secondo nuraghe, in discreto stato di conservazione, è di dimensioni molto minori. Il villaggio è composto da capanne a pianta circolare o quadrangolare che si affacciano su cortili di ridotte dimensioni, costruite con filari di pietre sovrapposte e legate con malta di fango. Il ritrovamento di macine, mortai, pestelli, giare, pietre per affilare, schegge di selce e ossidiana, falcetti in bronzo, vasi askoidi (ossia a forma di brocca), spiane, tegami, fusi e pesi di telaio, ha fatto ipotizzare che le capanne fossero utilizzate, oltre che come abitazioni, anche per la conservazione delle derrate alimentari e per lo svolgimento di attività come la lavorazione della lana, la macinazione dei cereali e la cottura dei vasi. In quest’area inoltre erano probabilmente praticate forme di culto.
Il complesso risale alla prima età del Ferro, tra il 900 e l’800 a.C. Datano invece ad un periodo prenuragico le sepolture megalitiche costituite dalla tomba di giganti Su Crabile (XV-X sec. a.C.) e dai due piccoli dolmen, sepolture di origine neolitica (IV – III millennio a.C.) non molto frequenti nell’isola ma ampiamente diffuse in tutta Europa.
Il nuraghe Appiu, a pianta trilobata, è crollato esternamente, ma presenta all’interno tre ampie stanze ancora intatte, disposte una sopra l’altra. Il secondo nuraghe, in discreto stato di conservazione, è di dimensioni molto minori. Il villaggio è composto da capanne a pianta circolare o quadrangolare che si affacciano su cortili di ridotte dimensioni, costruite con filari di pietre sovrapposte e legate con malta di fango. Il ritrovamento di macine, mortai, pestelli, giare, pietre per affilare, schegge di selce e ossidiana, falcetti in bronzo, vasi askoidi (ossia a forma di brocca), spiane, tegami, fusi e pesi di telaio, ha fatto ipotizzare che le capanne fossero utilizzate, oltre che come abitazioni, anche per la conservazione delle derrate alimentari e per lo svolgimento di attività come la lavorazione della lana, la macinazione dei cereali e la cottura dei vasi. In quest’area inoltre erano probabilmente praticate forme di culto.
Il complesso risale alla prima età del Ferro, tra il 900 e l’800 a.C. Datano invece ad un periodo prenuragico le sepolture megalitiche costituite dalla tomba di giganti Su Crabile (XV-X sec. a.C.) e dai due piccoli dolmen, sepolture di origine neolitica (IV – III millennio a.C.) non molto frequenti nell’isola ma ampiamente diffuse in tutta Europa.