Visioni di Danza - Thaumata / Humanity
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Descrizione
Biglietto unico € 10 / In caso di pioggia: Loggia del Capitaniato
THAUMATA
ASMED - Balletto di Sardegna
Concept, coreografia e costumi Mario Coccetti collettivo artistico S-Dance Company
Interpreti Giovanni Karol Borriello, Rocco Suma, Salvatore Sciancalepore, Sofia Zanetti
Produzione ASMED - Balletto di Sardegna con il contributo del Ministero della Cultura e
della Regione Autonoma della Sardegna
Uno spazio invisibile tra ratio umana e superstizione, una intercapedine di luce in cui troviamo nutrimento nel rito e nel sacro, dove l’essere umano si eleva spiritualmente, compie atti di fede per allontanarsi dalla gabbia della carne e ritrovare memorie ancestrali. In questo spazio il tempo si piega e l’unica realtà possibile diverge nell’estasi, Il vocabolario di 'Thaumata' è potente e significativo: rito, estasi e misticismo creano un corpo coreografico primordiale, veicolo di differenti credi e forme di preghiera. Danze tribali, rituali e divinatorie, apparizioni mistiche, iconografie religiose di stampo classico, rinascimentale e barocco, sono i principali riferimenti per una partitura fisica che ha fortemente richiesto, in fase creativa, di trasmutare in carne le sensazioni ancestrali, in sguardi le paure cosmiche e in corpi furiosi la possessione divina.
HUMANITY
Compagnia VERSILIADANZA
Ideazione e coreografia Leonardo Diana
Interpretazione Leonardo Diana, Luca Tomao, Valentina Sechi
Produzione Versiliadanza
Esistono dei codici comuni tra le diverse persone, per convenzione o per somiglianza. Algoritmi che si incontrano /scontrano con altri algoritmi e che inevitabilmente hanno bisogno di essere riscritti al fine di agevolare ogni sorta di relazione si venga a creare.
La nostra mente vive quotidianamente nella riscrittura di azioni già vissute e questo ci porta a vivere il futuro come un qualcosa di già accaduto che si è già ripetuto nel nostro cervello sotto forma di preventivo attraversamento della realtà.
La sorpresa è un qualcosa di inaspettato, di fuori dall’ordinario, distante da quegli schemi che il nostro cervello aveva previsto di affrontare e per ciò ci pone in una condizione di momentaneo estraniamento risvegliandoci da una sorta di passività dovuta all’automatismo della nostra gestualità.
Quando i nostri schemi mentali cessano di essere funzionali, siamo costretti all’elaborazione di nuovi algoritmi che meglio si adattino alla realtà e solo in brevi attimi della nostra esistenza il nostro essere è costretto a saltare nel buio dell’imprevedibilità e a compiere delle vere e proprie metamorfosi.
“In questi tempi di vita liquida, per citare il filosofo Bauman, l’identità è caratterizzata dall’instabilità, dal continuo fluttuare verso nuovi stadi che, azzerandosi ogni volta, annullano le precedenti acquisizioni in un processo potenzialmente senza fine. Ma se l’identità è costituita propriamente dal suo permanere, dal suo essere costante nel tempo, l’uomo contemporaneo sembra per questo averla persa, senza però aver rinunciato a cercarla”.
Lo spettacolo si compone di tre quadri. Nel primo gli interpreti si formano nella propria struttura di esseri umani, evidenziando quelle che sono le caratteristiche organico/morfologiche dei propri corpi in una sorta di creazione della vita. Nel secondo quadro gli schemi mentali sono il principale motore delle azioni che si susseguono e si ripetono alla ricerca di un’ossessionante precisione. Nel terzo quadro un corpo [...]