Giardini della Biennale
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Descrizione
I giardini Napoleonici o della Biennale sono dei giardini pubblici di Venezia, ubicati nel sestiere di Castello. Costituiscono l'area verde più estesa del centro storico e, come suggerisce il nome, sono sede della Esposizione internazionale d'arte di Venezia.
L'origine del parco risale al secondo periodo napoleonico quando nel 1807 con il Decreto portante varj provvedimenti a favore della città di Venezia (nº 261 del 7 dicembre 1807) si stabilì che la città di Venezia dovesse essere dotata anche di aree adibita a verde pubblico.
La progettazione fu affidata a Giannantonio Selva. I lavori si protrassero dal 1808 al 1812: per ricavare lo spazio necessario allo scopo furono abbattute le chiese e i conventi di San Domenico, San Nicolò di Castello, delle Cappuccine Concette, di Sant'Antonio e l'Ospitale dei Marinai e con le macerie ottenute dalla demolizione si provvide a consolidare il terreno, a creare una collinetta sulla quale trovò posto un caffè e alla copertura del vicino canale di Sant'Anna per realizzare la Via Eugenia (l'attuale via Garibaldi); per quanto riguarda la scelta delle piante, ci si servì della collaborazione di Pietro Antonio Zorzi, pur con qualche difficoltà date le particolarità climatiche di Venezia.
Da fine Ottocento, a partire dalla costruzione del primo padiglione della Biennale, il Pro Arte nel 1894, i giardini sono stati divisi in due parti: la prima, di circa 42 000 m² venne concessa all'Ente Biennale dove vi furono allestiti i vari spazi espositivi della rassegna d'arte (30 padiglioni per altrettante nazioni partecipanti), l'altra, di 18 000 m², è rimasta adibita a giardino pubblico.
I giardini contengono una florida vegetazione, tra la quale si organizzano, perlopiù intorno a un viale centrale da cui si dipanano sentieri minori, le diverse architetture novecentesche dei padiglioni, caratteristiche per la forma e ciascuna effigiata dal nome della nazione ospitata.
Fonte: Wikipedia