Ghetto ebraico

Architettonici

Descrizione

Il ghetto di Venezia era la zona di Venezia dove gli ebrei veneziani erano obbligati a risiedere durante il periodo della Repubblica Veneta. Dal suo nome deriva la parola ghetto.

Il Ghetto si trova nel sestiere di Cannaregio ed è sede della Comunità ebraica di Venezia.

La presenza ebraica a Venezia è attestata già prima dell'anno mille, anche se bisognerà aspettare il tardo Trecento per poter apprezzare un insediamento consistente e stabile. Sino all'istituzione del ghetto gli israeliti, pur sottoposti a varie restrizioni, potevano vivere in qualsiasi luogo della città.

L'area dove sorse più tardi il quartiere ebraico era denominata "Ghetto" almeno dagli inizi del XIV secolo, poiché vi si trovavano le fonderie pubbliche per la fabbricazione delle bombarde (dal verbo ghettare, cioè "affinare il metallo con la ghetta", ovvero con il diossido di piombo). Già allora questi spazi erano distinti in due parti, dette rispettivamente Ghetto Vecchio e Ghetto Nuovo.

Verso l'inizio del Quattrocento le fonderie smisero di funzionare e l'area del Ghetto Nuovo fu affidata ai fratelli Da Brolo, che intendevano edificarvi un complesso residenziale, comprendente venticinque case da affittare e una chiesa. Attorno al 1460 insorse un litigio tra le parrocchie di San Geremia e San Marcuola attorno alla pertinenza ecclesiastica del nuovo quartiere; alla fine il progetto fu abbandonato e l'area rimase disabitata per diversi decenni. A questo periodo risalgono i tre pozzi al centro del campo del Ghetto Nuovo, recanti lo stemma dei Da Brolo.

Nella stessa Venezia esisteva già qualcosa di simile a quello che sarebbe diventato il ghetto: dal XIII secolo esisteva infatti il fondaco dei tedeschi. Si trattava di un singolo edificio ( esistente ancor oggi, ai piedi del Ponte di Rialto, in cui i mercanti tedeschi (ovvero quelli provenienti dall'Europa centrale come ungheresi e boemi) venivano rinchiusi di notte. Anche gli Ottomani avevano un fondaco, dove poter vivere appartati, con luogo di culto e hammam.

All'inizio del Cinquecento gli sconvolgimenti della guerra della Lega di Cambrai portarono numerosi ebrei a riversarsi dalla terraferma a Venezia, destando sospetti e preoccupazioni da parte dei residenti cristiani. Il 29 marzo 1516 il Senato mise mano alla questione, stabilendo che tutti gli israeliti dovessero obbligatoriamente risiedere nella località del Ghetto Nuovo. Nasce così un'istituzione, che verrà poi ampiamente applicata anche nel resto d'Europa. La legge stabiliva che "tutti li Zudei che de presente se attrovano abitar in diverse contrade de questa città, debbano abitar unidi".

Il Ghetto Nuovo si presenta tuttora come un'isola, i cui accessi avvengono solo tramite due ponti. In corrispondenza di questi esistevano dei robusti cancelli, che venivano chiusi e sorvegliati di notte, poiché agli abitanti era permesso uscire dal quartiere solo di giorno e con dei segni distintivi.


Fonte: Wikipedia

The Venetian Ghetto was the area of Venice in which Jews were compelled to live under the Venetian Republic. The English word "ghetto" is derived from the Jewish ghetto in Venice, originating from the Venetian ghèto and Italian ghetto. The Venetian Ghetto (incidentally, the first ghetto) was instituted on 29 March 1516, though political restrictions on Jewish rights and residences existed before that date. In 1797 the French army of Italy, commanded by the 28-year-old General Napoleon Bonaparte, conquered Venice, dissolved the Venetian republic, and ended the ghetto's separation from the city. In the 19th century, the ghetto was renamed the Contrada dell'unione.

Though it was home to a large number of Jews, the population living in the Venetian Ghetto never assimilated to form a distinct, "Venetian Jewish" ethnicity. Four of the five synagogues were clearly divided according to ethnic identity: separate synagogues existed for the German (the Scuola Grande Tedesca), Italian (the Scuola Italiana), Spanish and Portuguese (the Scuola Spagnola), and Levantine Sephardi communities (The Scola Levantina). The fifth, the Scuola Canton, was built as a private synagogue for the four families, one of them the Fano family, who funded its construction, and may have served the Provençal Jewish community. Today, there are also other populations of Ashkenazic Jews in Venice, mainly Lubavitchers who operate a kosher food store, a yeshiva, and a Chabad synagogue.

Languages historically spoken in the confines of the Ghetto include Venetian, Italian, Judeo-Spanish, French, and German. In addition, Hebrew was traditionally (and still is) used on signage, inscriptions, and for official purposes such as wedding contracts (as well as, of course, in religious services). Today, English is widely used in the shops and the Museum because of the large number of English-speaking tourists.

Today, the Ghetto is still a center of Jewish life in the city. The Jewish Community of Venice, that counts 500 people, is still culturally very active.

Every year, there is an international conference on Hebrew Studies, with particular reference to the history and culture of the Veneto. Other conferences, exhibitions and seminars are held throughout the course of the year.

The temples not only serve as places of worship but also provide lessons on the sacred texts and the Talmud for both children and adults, along with courses in Modern Hebrew, while other social facilities include a kindergarten, an old people's home, the kosher guest house Giardino dei Melograni, the kosher restaurant Hostaria del Ghetto, and a bakery. Along with its architectural and artistic monuments, the community also boasts a Museum of Jewish Art, the Renato Maestro Library and Archive and the new Info Point inside the Midrash Leon da Modena.

In the Ghetto area there is also a yeshiva, several Judaica shops, and a Chabad synagogue run by Chabad of Venice. Although only few of the roughly 500 Venetian Jews still live in the Ghetto, many return there during the day for religious services in the two synagogues which are still used (the other three are only used for guided tours, offered by the Jewish Community Museum).


Credits: Wikipedia

Inserito da: Tourist Office
Sestiere di Cannaregio
30121 Venezia