Palazzo e Giardini Estensi
Descrizione
Il Palazzo Estense di Varese fu una residenza di Francesco III d'Este, Duca di Modena e Reggio, amministratore, capitano generale e poi governatore della Lombardia austriaca. Il 20 settembre 1755 il duca venne per la prima volta Varese con il suo seguito, ospite del marchese Menafoglio; durante questo soggiorno maturò forse la decisione di scegliere Varese per costruire il suo palazzo estivo. Successivamente, il 23 giugno 1765, riuscì ad ottenere Varese come feudo non trasmissibile dall'imperatrice Maria Teresa d'Austria. In corrispondenza del corpo centrale esisteva già una villa di inizio settecento del ricco commerciante Tommaso Orrigoni. Nel 1765 il duca Francesco la acquistò per rinnovarla ed ampliarla con due ampie ali ad U. Il progetto si ispirò alle dimore italiane ed europee del tempo e per portarlo a termine vennero distrutte alcune case nell'area circostante. I lavori si devono all'ingegnere camerale di Milano, Giuseppe Antonio Bianchi, che curò anche il parco, modellato anche a somiglianza di quello del palazzo imperiale di Schönbrunn]. Dopo la morte del duca e della sua terza moglie, la proprietà passò in eredità alla contessa Rosina von Sinzendorf e quindi a sua figlia marchesa Beatrice Serbelloni. Causa gli oneri per la manutenzione, il palazzo venne affittato alla nobiltà lombarda e straniera in villeggiatura. Il grande piazzale di ingresso, utilizzato prima per esercitazioni militari, venne poi venduto per la costruzione di edifici privati. Nel 1837 il complesso passò in eredità ai Trivulzio ed alla contessa Cristina Archinto che, tre anni dopo, lo cedette al dott. Carlo Pellegrini Robbioni, che ridisegnò parzialmente il giardino, modificandolo secondo i canoni del romantici dell'epoca, creando nuovi percorsi attraverso la messa a dimora di numerose specie di conifere. Adiacenti all'ala ovest del palazzo furono costruiti anche una filanda e un opificio per la lavorazione della seta. Nel 1850 l'intera proprietà passò nelle mani di Cesare Veratti, nipote del Robbioni, che proseguì nella trasformazione del parco sino a quando, nel 1882, il complesso venne acquistato dal Comune di Varese e aperto al pubblico l'anno successivo. Degli originali ambienti settecenteschi, pochi si sono conservati. Nel parco, modellato a somiglianza di quello del palazzo imperiale di Schönbrunn, si fondono i caratteri del giardino romantico con quello alla francese ricco di parterres. Protagonista centrale è un ninfeo, posto su un'altura, costituito da tre nicchie rivestite da concrezioni in tufo e statue. Per soddisfare la passione del Duca per la caccia, si adattò una parte del parco a roccolo con querce, olmi e castagni. Le numerose conifere, il magnifico cedro del Libano, alcune magnolie, camelie e tuje furono poste nell'Ottocento su intervento del Robbioni ed eredi. Sul confine con la proprietà si erge Villa Mirabello, edificata nel corso del XVIII secolo dal Conte Gaetano Stampa di Soncino, nel luogo dov'era stato eretto dal duca il teatrino all'aperto.