L'itinerario si snoda lungo la destra orografica della Valle dei forni. Dopo aver guadagnato quota sopra il rifugio omonimo e aver volto lo sguardo verso il maestoso ghiacciaio dei forni, si prosegue verso ovest su un terreno a volte sconnesso e pertanto non sempre facilmente pedalabile. Rimane pur sempre un tracciato relativamente corto e facile, un balcone naturale che guarda la vicina e imponente parete nord del Pizzo Tresero e in lontananza tutta la Valfurva con il Passo e Monte gavia e con il Monte Sobretta. Si attraversano i pascoli sui quali sono adagiate le caratteristiche baite in legno e si conclude il tour con una discesa molto fluida verso Santa Caterina Valfurva. Si parte dal Rifugio dei Forni (2180 m) prendendo la sterrata che va verso il Rifugio Pizzini (segnavia n. 555) che ci fa fare subito due ripidi tornanti e ci si dirige verso nord-est. Sul primo tratto rettilineo fuori dal bosco troviamo un bivio che ci indica la direzione giusta del nostro itinerario n. 527 (cartello con indicazione Baite dell'A- bles, Confinale, Cavallaro 2320 m). Si gira con decisione verso ovest sempre su sterrata quasi pianeggiante, si passa sopra le Baite Pradaccio (cartello con prima indicazione del segnavia n. 527) e si attraversa su un ponte la Val Manzina. Da qui si incontra il sentiero che rappresenta l'unico breve tratto da superare difficoltoso per la pedalata. Si giunge quindi alle belle Baite dell'Ables (2240 m), da dove inizia la discesa lungo il sentiero n. 571.1 che passa da Ceisa di Sotto. Si può anche scendere per il più lungo tragitto n. 573. Da segnalare anche la possibilità di attraversamento in quota del tratto che va dalle Baite dell'Ables fino alle Baite Confinale (segnavia n. 527) per poi scendere a S. Caterina Valfurva sul sentiero n. 568 (totale della variante km 10) o addirittura di scendere fino alle Baite Cavallaro e arrivare a S. Antonio Valfurva.
Fonte: Altavaltellina