Grotte di Oliero
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Lun 10.00 - 17.00 Mar 10.00 - 17.00 Mer 10.00 - 17.00 Gio 10.00 - 17.00 Ven 10.00 - 17.00 Sab 10.00 - 17.00 Dom 9.30 - 17.30
Descrizione
Importante attrattiva naturalistica della Valsugana, ad una decina di chilometri da Bassano del Grappa, il piccolo, ma interessantissimo, parco naturale delle Grotte di Oliero raggruppa diversi motivi di interesse. Il principale, naturalmente, è la visita alle ormai famose grotte, poi il sentiero naturalistico-didattico che permette di conoscere il dirupato ed affascinante mondo della stretta valle glaciale del Brenta.
Grotte Oliero La vera magia sono quelle spumeggianti acque che escono, prepotenti ma allo stesso tempo dolcissime, dalle viscere della montagna. Un fiume a tutti gli effetti, l'Oliero, e probabilmente il fiume più 'corto' del mondo essendo lungo, si fa per dire, appena un centinaio di metri. E la sua acqua esce inarrestabile, fresca e bellissima, per gettarsi subito nel grande fiume Brenta, vero protagonista della Valsugana. L'Oliero ha pure un fratello, il fiume Subiolo, che si trova poco a nord di Valstagna, dove l'acqua esce da un mastodontico sifone a formare un laghetto.
Le grotte dell'Oliero sono gli scarichi più importanti del massiccio carsico dei Sette Comuni. Da esse fuoriesce la maggior parte dell'acqua assorbita attraverso i numerosi inghiottitoi e voragini doliniche dell'Altopiano di Asiago. Aperta al pubblico è la grotta Parolini, dal nome del suo scopritore che la esplorò nel 1822. Lunga un centinaio di metri e larga una ventina è interamente occupata da un lago la cui profondità massima è 13 metri ed è alimentata sul fondo da un condotto a sifone. La grotta ha un ingresso basso e lungo. Le acque escono spumeggianti sulla destra, sulla sinistra si trova l'imbarcadero. Con la barca si entra nella grotta costeggiando il lato sinistro. Dopo 40 metri, quando l'acqua è limpida, si riesce ad osservare il fondo del sifone. Sbarcati nell'imbarcadero interno, dopo l'incontro con minuscole stalattiti a cannula, si raggiunge la sala della colata, un camino alto 14 metri occupato su un lato da una bizzarra colata alabastrina e, sul lato opposto, da nicchie di corrosione formatesi quando la grotta, ancora in via di formazione, era invasa dalle acque.
Il 'covolo dei siori' (covolo=grotta - siori=signori) o 'grotta Parolini' è un classico del turismo di valle ed è stata aperta al pubblico fin dal 1835, probabilmente la prima iniziativa del genere a scopi turistici. Attualmente sono visitabili, con apposite guide, anche altre tre grotte del complesso naturalistico, il 'covol dei veci' (veci=vecchi) e più in alto i rami fossili del 'covol degli asassini' ed il 'covol dee soree' (soree=sorelle), inoltre l'area è interessante per gli speleosubacquei dato che vi sono numerosi tratti non ancora esplorati.
Praticamente unica è la presenza, tra questi bui anfratti liquidi, del Proteo (Proteus anguinus-Laurenti 1768) un anfibio formidabile predatore di piccoli insetti, portato qui dalla Slovenia, probabilmente dallo stesso Parolini, nel 1800 e perfettamente adattatosi.
All'ingresso del parco si trova il centro visite - centro didattico che con l'associazione 'Vivere il fiume' propone visite guidate e attività didattiche.
Fonte: magicoveneto.it