Chiesa di San Vito Martire

Chiese

Descrizione

CHIESA DI SAN VITO MARTIRE Secolo XVI
Le prime fonti che attestano l’esistenza della chiesa risalgono al 1570.
La chiesa aveva pavimento in lastre lapidee, soffitto in laterizio e copertura in scandole lignee, era dotata di un unico altare ligneo consacrato, al cui interno era presente una pala raffigurante la Vergine in trono tra i santi Vito e Sebastiano.
A quest’epoca risale la realizzazione dello scenografico altare maggiore ad opera dello scultore zoldano Giovanni Paolo Gamba Zampol (Bragarezza 1723- Susegana 1802).
Nel 1961 la chiesa di san Vito venne eletta a parrocchia, staccandosi san Floriano.

ARCHITETTURA E ARTE
Nel 1928 l’edificio sacro fu restaurato.
A navata unica, presenta copertura con volte a crociera sostenute da lesene.
Nel presbiterio troneggia il monumentale altare ligneo, di gusto rococò, intagliato, dipinto e dorato dal valente scultore di Bragarezza.
Nell’ancona è contenuta l’antica pala della Madonna tra i santi titolari, da molti attribuita a Francesco Frigimelica “il Vecchio”.
L’alzata dell’altare minore intitolato alla Madonna di Lourdes, fu realizzata intorno al 1662 dalla scuola di Giovanni Auregne.
La struttura, dorata e policromata, è costituita da due colonne decorate
L’usuale pala dipinta è sostituita da una nicchia in cui alloggiano le sculture della Vergine con il Bambino e dei santi Rocco e Liberale.
Vicino al gonfalone sulla parete dell’aula è appeso un Crocifisso di autore anonimo settecentesco, la cui elevata carica di pathos rimanda agli schemi tipici di Andrea Brustolon.

Era abitudine degli abitanti di Fornesighe trasferirsi, nel periodo estivo per lavorare i campi e dedicarsi alla pastorizia, nei tre piccoli centri di La Veda, Arsiera e Cornigian.

FORNESIGHE 1010m s.l.m.
L’abitato di Fornesighe è uno dei nuclei più antichi della Valle e ha ad oggi conservato intatta la sua identità architettonica, grazie soprattutto all’assenza nel tempo di incendi devastanti, al passaggio esterno al paese della strada principale e ad attenti restauri. Il suo visitatore rimane affascinato dalle sue case in legno e pietra e stupito per le sue innumerevoli fontane e per i vicoli percorribili ancor oggi solo a piedi.

ARCHITETTURA
Ai piedi del Col Dur e affacciato al gruppo del Tamer San Sebastiano e degli Spiz di Mezdi, Fornesighe rappresenta un esempio ancora integro ed originale, di architettura spontanea di tipo “plurifamiliare .
Gli edifici, sono in realtà di tante piccole unità abitative, con un fuoco, unite grazie a scale e ballatori in legno, che armonizzano le facciate rendendole uniche.
Le case, con l’uso del legno, sono unite dalla costante inclinazione delle falde dei tetti e dall’orientamento comune dei colmi.

LA VEDA e CORNIGIAN
Piacevole passeggiata porta da Fornesighe a La veda.
A 2km da Fornesighe in direzione del Passo Cibiana, all’altezza di un crocifisso in legno, si imbocca a sinistra una vecchia stradina, che porta poco più in alto ove si incrocia con altra via di accesso che parte invece a del Pont de la Palanca, a 2,5km da Fornesighe.
Qui giunti girando a sinistra si arriva in poco all’abitato di La Veda. Rimasto fermo nel tempo, senza luce e acqua corrente nelle abitazioni, immagine di come poteva essere la vita non poi così tanti anni fa.
Scendendo da La Veda al Pont de la Palanca si prosegue per strada sterrata fino ad Arsiera, o attraversando il torrente Cervegana, a Cornigian (1238m s.l.m.), piccolo abitato il cui nome ha origini romane, indicava infatti i possedimenti di Cornelio.

CHURCH OF SAINT VITO MARTYR XVI Century

HISTORY
The first documentary sources attesting the existence of the church date back to 1570.
On the seventeenth century we know that the small temple had a floor in stone slabs, a brick ceiling and a roof cladding in wooden shingles. The artefact was equipped with a single consecrated wooden altar containing a piece depicting the Virgin Enthroned between the Saints Vito and Sebastian.
Around 1660 the minor altars dedicated to the Saints Rocco, Liberal and Crescenzia were erected.
At this time it is dated the creation of the dramatic high altar by the sculptor Giovanni Paolo Gamba zoldano Zampol (Bragarezza Susegana 1723-? 1802).
 In 1961 the church of Saint Vito became parish, definitely separated from the matrix of Saint Florian.

ARCHITECTURE AND ART
In 1928 the sacred building was the subject of careful restoration.
A single-nave building was covered with vaults supported by robust pilasters.
In the presbytery dominated the monumental wooden altar in Rococo style, carved, painted and gilded by the talented sculptor from Bragarezza.
In the ancon it is contained the ancient altarpiece of the Madonna between the Titular Saints, by many attributed to Francesco Frigimelica called "Il Vecchio (The Elder)".
The minor altar dedicated to Our Lady of Lourdes.

FORNESIGHE 1010m above sea level
The town of Fornesighe is one of the most ancient areas of the Valley: until today it has preserved its architectural identity, mostly thanks to the absence, over time, of devastating fires. Visitors, in fact, can’t help being enchanted by its wooden and stone houses and amazed by its many fountains and the streets yet today accessible only on foot.

ARCHITECTURE
Positioned at the feet of Col Dur, overlooking the assembly of Tamer San Sebastiano and Spiz Mezdi, Fornesighe is one of the rare examples, still intact and original, of spontaneous ‘multi-family’ architecture.
The buildings, leaning against each other, impresses for the its massive final volume; actually it consists of many small units, each one equipped with a fire, and irregularly merged in a huge structure externally fitted out with wooden stairs and platforms harmonizing the facades and making them unique.
An extensive system of pathways, runs between the buildings, while commonly used courts interrupt the continuity of settlements.
The buildings, thanks to the constant inclination of the sloping roofs, the common orientation of the ridges, the predominant use of wood as a building material.

In summer it was custom of the inhabitants of Fornesighe to move to the three small villages of La Veda, Arsiera and Cornigian to practice farming and pastoralism.

LA VEDA and CORNIGIAN
At 2km-distance from Fornesighe, towards Passo Cibiana, at the height of a wooden crucifix, turn left onto an old road, a path now covered with grass, leading up where it intersects another access beginning in the area of Pont de la Palanca, at 2,5km from Fornesighe.
Once here, turning left again, you reach the little village of La Veda. The village remained frozen in time for long; no light or running water in the houses: a unique glimpse of how life must have been not so many years ago.
Coming down from La Veda towards Pont de la Palanca it is possible to walk along the dirt road until Arsiera, or cross the creek Cervegana again, in Cornigian (1238 m above sea level), a small town whose name has Roman origins; in fact, it used to indicate the possessions of Cornelius.

Inserito da: Unione Montana Cadore Longaronese Zoldo
Viale San Vito
32012 Val di Zoldo