Villa dei Vescovi

Dimore storiche

Descrizione

Villa dei Vescovi è una villa veneta situata in località Luvigliano, frazione di Torreglia (Padova). Considerata il primo trapianto del gusto per la classicità romana nell'entroterra della Serenissima, custodisce il più straordinario esempio di decorazione ad affresco nel Veneto precedente alla rivoluzione imposta da Paolo Veronese.

È stata dichiarata monumento nazionale ed è di proprietà del FAI (Fondo Ambiente Italiano) dal 2005

Una prima costruzione fu presumibilmente eretta ai piedi del monte Solone sul finire del Quattrocento, per volere del vescovo Jacopo Zeno, su progetto di Bartolomeo Bon, come luogo di riposo e soggiorno estivo per i vescovi padovani. Il nucleo architettonico originario venne in seguito ampliato: nel 1501 per volontà del vescovo Pietro Barozzi, quindi, tra il 1529 e il 1543, per volere del cardinale Francesco Pisani.

La direzione dei lavori e la riorganizzazione dell'intero fondo agricolo furono affidate dal cardinale all'amministratore della mensa vescovile Alvise Cornaro, il quale si servì dell'aiuto dell'architetto veronese Giovanni Maria Falconetto. Alla morte di quest'ultimo, avvenuta nel 1535, i lavori furono condotti da Andrea da Valle, suo allievo; è quindi ipotizzabile che la villa sia stata ideata dal primo ma materialmente realizzata dal secondo architetto.

È pure stata avanzata l'ipotesi di un intervento di Giulio Romano, cui Pisani scrive in due occasioni nell'estate del 1542: è opinione del Beltramini che a lui si deva l'ideazione del bugnato che caratterizza il piano terreno della villa.

Mentre la realizzazione degli stucchi, sempre su disegno di Andrea da Valle, fu intrapresa nel 1542, gli affreschi vennero affidati, sul finire del 1543, al pittore fiammingo Lambert Sustris, che si occupò dell'ideazione complessiva dell'impianto decorativo e dell'esecuzione della maggior parte delle pitture; in base ad evidenze documentali vi furono contributi anche da parte di Gualtiero Dall'Arzere detto "Il Padovano".

In questo ritiro, Francesco Pisani riunì un cenacolo intellettuale frequentato da importanti letterati e umanisti del tempo.

Solo più tardi, tra il 1562-65, vennero realizzati, sempre su disegno di Andrea da Valle, la recinzione e i portali d'ingresso.

Nella seconda metà del Settecento fu modificata la distribuzione degli spazi interni del piano nobile: fu chiusa la corte interna e create quattro stanze laterali e un salone centrale, secondo la classica planimetria delle più tarde ville venete.

La costruzione rimase proprietà dei vescovi patavini fino al 1962, quando Vittorio e Giuliana Olcese la comperarono e restaurarono[, ripristinando le strutture edilizie originarie e liberando dagli intonaci più tardi gli affreschi, scoperti nel 1966 da Alessandro Ballarin e restaurati da Clauco Benito Tiozzo.

Nel 2005, per espressa volontà di Vittorio Olcese, la famiglia ha donato l'intero complesso al Fondo Ambiente Italiano, che ha promosso il restauro degli affreschi che, dal restauro Olcese degli anni sessanta, e assai manomessi tra il Cinquecento e il Novecento, prima coprendo le figure dei nudi, successivamente (a metà del XVIII secolo) con una decorazione a finti stucchi, necessitavano di un nuovo restauro.

La villa è aperta al pubblico dal 23 giugno 2011.

La villa poggia su un terrazzamento in sommità del colle, con scalinate sostenute da arcate inserite nel declivio. Fanno parte del complesso edifici rustici, stalla, abitazione del 

gastaldo e quattro portali monumentali.

Fonte: Wikipedia

Inserito da: Tourist Office
Via dei Vescovi, 4
35038 Torreglia