Villa Pisani - Museo Nazionale
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Lun Chiuso Mar 09.00 - 19.00 Mer 09.00 - 19.00 Gio 09.00 - 19.00 Ven 09.00 - 19.00 Sab 09.00 - 19.00 Dom 09.00 - 19.00
Descrizione
Villa Pisani, detta anche la Nazionale, è uno dei più celebri esempi di villa veneta della Riviera del Brenta; sorge a Stra, in provincia di Venezia, e si affaccia sul Naviglio del Brenta. È oggi sede di un museo nazionale, che conserva opere d'arte e arredi del Settecento e dell'Ottocento. La villa comprende 168 stanze e copre una superficie di 15.000 m². Venne costruita a partire dal 1721 su progetto di Gerolamo Frigimelica (cui si deve anche il progetto del Palazzo Pisani in campo Francesco Morosini o Santo Stefano a Venezia, attuale sede del Conservatorio) e Francesco Maria Preti per la nobile famiglia veneziana dei Pisani di Santo Stefano. Al suo interno sono visibili l'affresco del salone delle feste, che celebra l'Apoteosi della famiglia Pisani di Giambattista Tiepolo. Nelle altre sale vi sono opere di Giambattista Crosato, Giuseppe Zais, Jacopo Guarana, Giovanni Carlo Bevilacqua, Francesco Simonini, Jacopo Amigoni e Andrea Urbani. All'epoca della costruzione la Villa contava 114 stanze (ora 168), in omaggio al 114° doge di Venezia Alvise Pisani. Le stanze sono denominate in base all'utilizzo o all'ospite di riguardo che vi soggiornò. La più importante è la cd. "stanza di Napoleone", con letto a baldacchino in stile impero. La stanza vicina è il bagno, dotato di vasca a pavimento e rubinetti, un vero lusso per l'epoca. La maggior parte delle stanze è arredata con mobili dell'epoca napoleonica o asburgica. Vi sono tuttavia alcuni oggetti, in particolare dei pezzi di boiserie dipinta in stile cinese, che risalgono all'epoca dei Pisani. La sua monumentalità ha fatto sì che fosse più volte scelta come residenza o come sede per incontri tra monarchi e capi di Stato o di governo; villa Pisani ha ospitato tra gli altri anche Napoleone Bonaparte che nel 1807 la acquistò dalla famiglia Pisani (ridottasi sul lastrico per debiti di gioco) per il viceré d'Italia Eugenio di Beauharnais. Nel 1814 la villa diventò proprietà degli Asburgo e assegnata al Governatorato Generale Civile e Militare del Lombardo veneto che la utilizzò come sede di rappresentanza; ribattezzata "Villa Reale" come luogo di villeggiatura ospitò molta dell'aristocrazia europea, come Carlo IV di Spagna, Maria Luigia d'Austria, Maria Anna Carolina di Savoia, lo zar Alessandro I e Ferdinando II di Borbone, re di Napoli. Nel 1866, durante la terza guerra d'indipendenza la Villa ospita lo stato maggiore dell'esercito italiano; in quell'occasione probabilmente vi si tenne anche un incontro di Vittorio Emanuele II con la moglie morganatica Rosa Vercellana, di cui resta memoria nelle attuali "Sale Savoia". Dopo l'annessione del Veneto al regno d'Italia, nel 1868 villa Pisani divenne proprietà dello Stato, perdendo la funzione di rappresentanza e diventando, nel 1884, museo. Nei primi del '900 la villa riceve la visita del poeta Gabriele D'Annunzio e della Duse. L'atmosfera di decadenza degli ambienti abbandonati e del parco inselvatichito è puntualmente descritta da Gabriele d'Annunzio nel romanzo Il Fuoco. Nel 1934 la villa viene parzialmente restaurata, per ospitare il primo incontro ufficiale tra Mussolini e Hitler. Fra il 1885 e il 1954 il panorama dell'area su cui si affacciava la villa era caratterizzato dalla presenza del binario e dei convogli della tranvia Padova-Malcontenta-Fusina.