Tomba etrusca "La Montagnola"

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Descrizione

La tomba a tholos della Montagnola risale al settimo sec. a.C., ma è stata scoperta solo nel 1959.

La struttura architettonica ricorda le grandiose tombe micenee, con la falsa cupola a lastre aggettanti e l' imponente dromos (corridoio d'accesso lungo quattordici metri) che porta alla sala funeraria circolare, del diametro di cinque metri.

In particolare la Montagnola è sormontata da un grande tumulo di circa 70 metri di diametro; in questo si inoltra un lungo corridoio scoperto con all'imbocco alcuni gradini discendenti.

Attraverso un portale, formato da grandi monoliti degli stipiti e dell'architrave sormontato da lastroni, si accede ad un corridoio, tutto in pietra di alberese, dove sono state trovate tracce di intonaco dipinto in color terra di Siena.

CORRIDOIO INTERNO

Il corridoio è coperto con la tecnica dell'aggetto, con filari che sporgono gradatamente fino a toccarsi, creando una sorta di navata a doppio spiovente; ai lati si aprono due cellette coperte secondo la stessa tecnica, mentre sul fondo si ha, attraverso due pseudoarchi acuti, l' accesso alla camera principale.

Quest'ultima è circolare con una copertura aggettante ad ogiva, e reca un pilastro quadrangolare centrale, stuccato e con iscrizioni, a cui dovevano essere appesi alcuni oggetti del corredo funebre.

All'esterno di tutto il monumento era stato posto uno spesso strato di argilla onde rendere impermeabili le camere funerarie, ricoperto da terra e pietre per formare il tumulo vero e proprio.

All'interno della tomba sono stati trovati pochi materiali, a causa di ripetute violazioni avvenute sin dall'antichità; di queste restano tracce nelle perforazioni visibili nelle pareti delle cellette laterali.

IL CORREDO

Il corredo della Montagnola che si è conservato è molto frammentario. Fra gli avori spicca una porzione di zampa di sgabello pieghevole portatile, un oggetto riservato ai magistrati.

Di notevole fattura anche alcuni elementi relativi al rivestimento di un probabile recipiente in legno (situla) decorati a fasce orizzontali.

Tra gli ornamenti preziosi, di particolare pregio sono una fibula d’oro a sanguisuga, e una tenia d’oro con rosette applicate, di un tipo comune nelle necropoli di Rodi, che probabilmente veniva cucita su un supporto di stoffa.

Altri oggetti rari e pregiati confermano l’esistenza di scambi con altre regioni: alcuni alabastra di alabastro egizio di un tipo largamente diffuso in oriente e presente anche nelle necropoli greco-orientali, un alabastron di “bucchero ionico” decorato a incisione forse giunto dall’Etruria meridionale marittima.


Fonte: comune-sesto-fiorentino.fi.it

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