Antiquarium di Saepinum-Altilia
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Descrizione
Saepinum è un'area archeologica sita a Sepino in provincia di Campobasso. Si distinguono due siti archeologici; Terravecchia o Saipins, villaggio sannita e Saepinum-Altilia, la città romana. Il nome deriva dall'osco Saepo (recinto) per la vendita di mercanzie e animali. Il nucleo originario sannitico di Saipins sorgeva sulla montagna retrostante la Saepinum romana, detta Terravecchia. La costruzione di Saipins/Terravecchia da parte dei Sanniti fu dettata dalla posizione strategica e dal controllo delle vie d'accesso mercantili tra due forre o burroni che mettevano in comunicazione l'Apulia a sud ed il Sannio Pentro a nord e la costa adriatica molisana ad est e la costa tirrenica campana ad ovest. Il villaggio fortificato era situato tra i fiumiciattoli Magnaluno a nord e Saraceno a sud, a 950 metri sul livello del mare. Espugnato dai romani nel 293 a.C., durante la terza guerra sannitica, venne abbandonato dalla popolazione che si spostò a valle. Alla fine II secolo a.C. sono datate un gruppo omogeneo di abitazioni private e alla stessa epoca risale lo smercio di terrecotte con incisioni osche.Dopo la guerra sociale la città divenne un centro amministrativo romano. Fra il II secolo a.C. ed il IV secolo d.C. vennero costruite mura difensive, nel primo impianto in opera reticolata, con torri poste ad intervalli regolari sopra le porte. A Castelvecchio (nei pressi di Terravecchia) vi sono delle mura megalitiche risalenti all'abitato sannitico. Ne resta una porzione di 500 metri, su cui si aprono 3 porte (dette "Postierla del Matese", "dell'Acropoli" e "del Tratturo"). Numerosi e maggiormente visibili sono i resti della città romana di Saepinum, scavata a partire dal 1950. Fra le rovine romane si trovano numerose case coloniche costruite con pietre di spoglio a partire del XVIII secolo ed oggi adibite a sede di un lapidario e degli uffici dei custodi. La pianta di Saepinum è quella tipica delle città romane anche se gli scavi si sono concentrati sul decumano maggiore e sul cardo massimo. Le porte sono di conseguenza quattro (tre delle quali con l'arco ancora conservato): Porta Benevento; Porta Terravecchia; Porta Bojano; Porta Tammaro. Il Foro, a pianta rettangolare, è ancora oggi pavimentato con lastroni in pietra lavorata. Su di esso si aprivano gli edifici pubblici: la Curia, il Capitolium e la Basilica. Ben conservato è il teatro, scavato solo in parte negli anni settanta e costituito dalla scena e dalla platea, entrambe in pietra locale lavorata.