Sacra di San Michele
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Lun - Mar 9.30-12.30 - 14.30-17.00 Mer 9.30-12.30 - 14.30-17.00 Gio 9.30-12.30 - 14.30-17.00 Ven 9.30-12.30 - 14.30-17.00 Sab 9.30-12.30 - 14.30-17.00 Dom 9.30-12.00 - 14.30-17.00
Descrizione
Monumento simbolo della Regione Piemonte e luogo che ha ispirato lo scrittore Umberto Eco per il best-seller Il nome della Rosa, la Sacra di San Michele è un’antichissima abbazia costruita tra il 983 e il 987 sulla cima del monte Pirchiriano, a 40 km da Torino. Dall’alto dei suoi torrioni si possono ammirare il capoluogo piemontese e un panorama mozzafiato della Val di Susa. All’interno della Chiesa principale della Sacra, risalente al XII secolo, sono sepolti membri della famiglia reale di Casa Savoia.
Dedicata al culto dell’Arcangelo Michele, difensore del popolo cristiano, la Sacra di San Michele s’inserisce all’interno di una via di pellegrinaggio lunga oltre 2000km che va da Mont Saint-Michel, in Francia, a Monte Sant’Angelo, in Puglia.
La storia, il valore spirituale e il paesaggio che la circonda rendono la Sacra una meta di richiamo per visitatori da tutta Europa: pellegrini, fedeli, turisti, ma anche sportivi dediti all'arrampicata o alla mountain-bike.
COSA FARE
La Sacra offre al suo pubblico visite ed eventi durante tutti i mesi dell’anno.
I diversi luoghi di interesse storico, architettonico e pittorico, sono accessibili anche ai disabili.
Storia, arte e cultura si mostrano con grande impatto e immediatezza: partendo da un percorso nel verde, si sale fino all’imponente massiccio della facciata, scoprendo in poco tempo anche la statua di San Michele Arcangelo dello scultore altoatesino Paul dë Doss-Moroder, lo Scalone dei Morti con il Portale dello Zodiaco e la leggendaria Torre della Bell’Alda.
Durante le visite speciali del primo sabato del mese si possono ammirare anche il museo del quotidiano che raccoglie oggetti d’uso di altri tempi, la biblioteca che conta circa 10.000 volumi, le antiche sale di Casa Savoia e, ancora, sepolcri, archi, portali e opere pittoriche da scoprire.
LEGGENDE
Secondo una leggenda, era stato lo stesso arcangelo Michele a chiedere al vescovo-eremita San Giovanni Vincenzo di lavorare al suo santuario. La sede inizialmente scelta fu il monte Caprasio (“Monte delle capre”), ma per due giorni, tutta la legna raccolta sparì e ricomparì miracolosamente sopra il monte Pirchiriano. Gli stessi angeli avrebbero infine consacrato la cappella avvolgendola in un grande fuoco.
Si dice poi che una ragazza chiamata Alda, inseguita dai soldati, si fosse gettata dalla torre rimanendo miracolosamente illesa. Qualche tempo dopo, la superbia ed il bisogno di farsi una dote l’avevano spinta a scommettere con i suoi compaesani sull’esito di un secondo salto, che finì tragicamente. Da allora la costruzione ha assunto il nome di “Torre della Bell’Alda”.
Un’altra leggenda vuole che, in una sera di tempesta, nei sotterranei, il vecchio sacrestano Bernardino fu sorpreso da una folata di vento che spense la torcia e chiuse la porta. Le urla di terrore del monaco giunsero fortunatamente alle orecchie dell’abate, attardatosi a pregare. Arrivato in soccorso, gli si presentò la visione di un teschio strisciante su uno scalino. Avvicinatosi però, scoprì un topo, che corse via mentre il teschio rotolava per le scale, da quel giorno chiamate “Scalone dei Sorci”.
All’abbazia è legato anche il mistero della “linea magica” di San Michele, che sembra la unisca ad altri due santuari dedicati all’Arcangelo: il Mont-Saint-Michel in Normandia e il Monte Sant’Angelo in Puglia. Secondo gli esperti di magia bianca il punto energetico sarebbe situato su una piccola piastrella del pavimento in sasso, sulla sinistra della Chiesa, subito dopo l’entrata.