Castello Di S. Stino Di Livenza
Descrizione
Nel cuore del capoluogo, quasi completamente nascosto da un'alta e folta vegetazione, sorge il Castello di S. Stino. Castrum S. Stene ha una storia millenaria e spesso oscura.
Nel corso del X secolo le popolazioni barbare calate dal nord-est misero a ferro e fuoco le terre della pianura veneta e friulana e, una volta ritiratesi le popolazioni locali, si organizzarono con opere difensive quali alte mura o castelli.
La prima citazione del Castello di S. Stino appare nella bolla del 1186 di Papa Urbano III.
Nell'XI secolo, i signori da Prata ampliarono e rafforzarono le antiche difese del Paese per assumerne poi la feudazione e cederlo, nel 1260, assieme a tutte le terre e i possedimenti da Corbolone fino al mare, alla chiesa aquileiese. In quel periodo il Castello era posizionato proprio in riva alla Livenza, che, per le precarie condizioni e la scarsa sicurezza delle strade di allora, era un'importantissima via di comunicazione e commercio.
Il Castello, essendo la prima roccaforte che si incontrava risalendo il corso del fiume, si trovava in una posizione importante dal punto di vista strategico. S. Stino inoltre si trovava proprio al confine tra la Serenissima, il Patriarcato di Aquileia e i domini trevigiani e quelli dei Da Camino.
Dopo diverse traversie e lotte interne tra le più potenti famiglie della zona, vista anche l'importanza strategica del sito, nel 1388 il Castello, che allora apparteneva ai Carraresi fu conquistato e incendiato dai Veneziani, che in seguito ampliarono l'estensione dei loro territori facendo così passare in secondo piano l'importanza logistica di S. Stino e il suo Castello.
Fu così che la struttura venne a perdere le sue prerogative difensive per diventare una sontuosa dimora per le nobili famiglie veneziane che ricostruirono il tetto, i pavimenti e le pareti interne.
Una interessante descrizione del castello è quella di Giuseppe di Ragogna che nel 1964 ne "I Castelli del Friuli" scriveva: Il castello di S. Stino, come tutte le fortezze-abitazioni dell'epoca è in cotto ed ha muri doppi di mt. 2,25. La sua forma oggi è rettangolare: presenta, sul lato nord, una parete completamente nuda, con finestre ricavate molto, ma molto tardi; i suoi mattoni sono di due specie; i sottili che si riscontrano nel XIII-XIV secolo e gli anteriori, messi in opera, questi, non tutti interi. Era in origine più alto di oggi (e basta vedere l'interno, all'ultimo piano, dove il muro appare diroccato e sopraelevato con minor spessore) e rivela a mezzodì, sopra il tetto, una posteriore costruzione addossata, qualche finestra chiusa di stile romanico e, più in su, resti di merlatura incorporata, della forma del palazzo municipale di Portogruaro; questa merlatura non correva sullo stesso piano, bensì su linea a spiovente. Il Livenza che scorre vicinissimo un tempo lo sfiorava. Si dice esistettero due passaggi sotterranei e ne rimangono parte. Certo si è che questo castello si erge su un breve rialzo di terreno...
Da segni che si possono ritrovare sui muri sembra che avesse delle torri, che furono abbattute dai locali alla caduta della Serenissima.
Il Castello, che attualmente è di proprietà della famiglia Tonini, si trova fra via Fratelli Martina e via del Popolo.