Museo di mineralogia di Roma
Descrizione
Primo direttore ne fu il padre Carlo Giuseppe Gismondi (1762-1824), mineralista insigne, come dimostra l'onore resogli da von Leonhard nel dedicargli una nuova specie mineralogica, la zeolite denominata gismondite. Gismondi curò l'acquisizione della raccolta del mineralista veronese Camillo Chierici, che costituì la base della raccolta, e stese il primo catalogo sistematico e ragionato della collezione.Il vero ""padre del Museo"" fu il mineralista Giovanni Strüver (1842-1915), lo scopritore della sellaite e della gastaldite e al quale Ferruccio Zambonini, suo insigne allievo, dedicò la struverite. Strüver, durante la sua permanenza nel Museo, riuscì ad acquisire altri 10.000 esemplari, frutto delle campagne di raccolta nel Lazio, nell'isola d'Elba e nelle Alpi Piemontesi, nonché di cambi e oculati acquisti. Alla sua morte nelle collezioni del Museo erano presenti ben 896 specie delle 900 allora note oltre a quasi tutte le meteoriti italiane. La collezione, composta attualmente da oltre 30.000 esemplari di minerali (per un totale di 2500 specie), meteoriti e gemme, è senza dubbio una delle più importanti d’Europa.