Teatro Amintore Galli (Ex Vittorio Emanuele II)

Architettonici

Descrizione

L'esigenza di dotare la città di una struttura teatrale pubblica fu a Rimini molto sentita fin dal secolo XVII. Nel 1681 infatti si deliberò la costruzione di un teatro stabile nel Salone dell'Arengo, con cavea suddivisa in quattro ordini di ventun palchetti in legno. Proprio a causa della sua struttura lignea e dell'insufficiente capienza, venne successivamente chiuso e atterrato nel 1839. Contemporaneamente a questo luogo di rappresentazione, nel 1731 svolgeva una propria attività il Teatro Arcadico, appartenente all'Accademia dell'Arcadia e composto da due ordini di palchi.

Francesco Galli Bibiena vi eseguì lavori di restauro nell'anno 1732, ma del teatro non si hanno più notizie dalla metà del Settecento in poi. Dopo l'atterramento del vecchio teatro, venne aperto al pubblico il piccolo e privato Teatro Buonarroti, nato nel 1816 per l'iniziativa dei membri dell'Accademia de' Pilati. Il Consiglio Comunale ne ordinò la chiusura nel 1843 per la precarietà delle strutture architettoniche.Venne costruito allora un palcoscenico provvisorio in legno nella Sala Municipale, dotata per l'occasione di un doppio ordine di logge; la spesa fu sostenuta dai cittadini.L'esigenza, sentita dall'aristocrazia e dalla ricca borghesia mercantile, di un edificio rappresentativo nel tessuto urbano che fungesse da fulcro per la vita sociale, portò alla decisione di costruire un nuovo teatro, concepito architettonicamente e funzionalmente come edificio autonomo. Tra i luoghi più confacenti alla costruzione furono prese in considerazione piazza del Corso e piazza della Fonte: dopo lunga discussione tra corsisti e fontisti, la scelta cadde su quest'ultima piazza, attualmente piazza Cavour, nel luogo dell'edificio dei Forni adibito dal Comune a caserma militare. Risale al 14 luglio 1840 la delibera che stabiliva l'erezione del teatro in questa zona. Il 9 dicembre dello stesso anno all'architetto modenese Luigi Poletti veniva affidato l'incarico del progetto. "Disegnato dall'Ingegnere Commendatore Luigi Poletti, il Teatro di Rimini si scosta dalla foggia dei moderni teatri: monumentale e grandiosa è la sua architettura, a modo che si direbbe un'opera dei robusti tempi romani" ( cit. Monografia..). "Nel giorno 8 agosto di detto anno [1843] ebbe luogo la solenne posizione della prima pietra ed il grezzo dell'edificio fu compiuto il 22 novembre 1846. Le opere per di completamento e decorazione poterono appena riprendersi nel 1854 e venir ultimate nel 1857" (cit. Monografia...). 

 Fu inaugurato il 16 agosto 1857 con la rappresentazione delle opere Trovatore, Lucrezia Borgia e Aroldo e con l'intervento di Giuseppe Verdi. Per decreto municipale nell'ottobre 1859 gli fu imposto il nome di Teatro Vittorio Emanuele.Si trattava di una monumentale composizione, ispirata ai concetti dell'architettura classica: il richiamo morfologico dei fronti principali del teatro, caratterizzati da archi e piedritti, era il Tempio Malatestiano di Leon Battista Alberti. L'edificio era costituito da un rettangolo distinto in tre corpi, di cui il primo comprendente un ampio portico, gli atri e le scale di accesso ai palchi: atrio e scale erano adorni di statue modellate dallo scultore Pietro Tenerani. Il corpo centrale comprendeva la platea, l'ultimo il palcoscenico. Dall'atrio si accedeva alla platea a ferro di cavallo, circoscritta da un ambulacro, composta da tre ordini di ventun palchi ciascuno, sopra i quali si trovava il loggione. 

Inserito da: Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Piazza Cavour
47921 Rimini