A partire dall’abitato di Revine si percorre la provinciale in direzione di Madonna della Neve, dopo diversi tornanti, si raggiunge il valico dove vi sono ampi parcheggi che permettono la sosta dell’auto.
Per chi volesse effettuare la salita a piedi, c’è la possibilità di percorrere i sentieri n. 1032 o il n. 1033, conosciuti rispettivamente come Strada de le Musse e Strada dei Cavai. Entrambi partono dal Santuario di S. Francesco da Paola che, grazie alla sua posizione dominante al di sopra di uno sperone roccioso, è l’edificio simbolo di Revine.
Percorriamo la linea di cresta del rilievo incontrando in successione la Lama de Sommavilla “Chitàra”, posta sul Pian de la Laméta, quindi un manufatto a forma di parallelepipedo, noto come il Caserìn de Chitàra.
Scendiamo in un avvallamento dove sorge la lama della Val de la Fava, poco a sud della Casera de Pélega, quindi risaliamo in cima alla successiva collina dove svetta un altro “castèl”, questa volta di maggiori dimensioni.
È la volta delle Casere Frescón che raggiungeremo dopo una lunga discesa dal colle. In questa selletta sorgono la Lama de Nuto e la Lama de Frescón, che nel periodo estivo sono circondate da mucche al pascolo. In quest’area giunge da destra la Strada dei Cavai n. 1033 che sale da Revine. Poco più avanti raggiungiamo il Caserìn de Polo, dal caratteristico tetto in pietra di Biancone, quindi incontriamo sulla sinistra la Lama de Polo.
Affrontiamo la faticosa salita al successivo Monte Cor (1322 m) dove ammiriamo un bellissimo panorama, in particolare verso il Canal di Limana sul versante bellunese, mentre volgendo lo sguardo verso il sentiero finora percorso, appaiono sullo sfondo i rilievi delle Loghère e delle Forẑèle, separate dalla Fossa Granda.
Rimaniamo in quota per un lungo tratto, quindi scendiamo leggermente fino a raggiungere la Casera Della Giustina “Bridòt” posta ai piedi del Col delle Poiatte (1344 m). Il termine “poiatte” deriva dal dialettale “pojat” che identifica le antiche carbonaie, attive in molte località delle Prealpi negli anni passati.
Continuiamo a camminare e seguiamo un breve tratto della strada asfaltata che sale da Pian dei Grassi, diramazione della rotabile Longhère - Col Visentin. Giungiamo, quindi, a Malga Cor, dove è visibile un’altra lama. Da questo punto riprendiamo il sentiero dirigendoci alla Casera Sonego – Frare, quindi ci portiamo verso il retrostante Col Mat ed effettuiamo una lunga salita verso il Monte Pezza (1436 m), affiancando poco prima i ruderi delle storiche Casere Pezzetta. Dalla cima del Monte Pezza, scendiamo fino ad incontrare un avvallamento dove è posta la Lama de Perìs.
Da questo punto, spostandoci verso il versante trevigiano, vi è l’omonima Casera de Perìs, da cui parte un sentiero che si raccorda con la strada Longhère - Col Visentin. Più avanti arriviamo in cima al Monte Agnellezze (1502 m) dove troviamo il “castèl” più grande di tutti, una torre in pietra alta ben quattro metri che la gente del luogo chiama anche “Pìndol”. Questo cumulo di spietramento fu realizzato intorno agli anni Cinquanta del secolo scorso da Benito Segat di Castion (BL).
Scendiamo quindi a Forcella Ẑoppei, dove confluisce da nord un sentiero proveniente dalle Case Valdart, mentre dal versante trevigiano arriva la strada Longhère - Col Visentin. Percorriamo la rotabile usufruendo di frequenti scorciatoie tra i tornanti per concludere il nostro cammino sulla vetta del Col Visentin (1763 m) dove sorge il Rifugio 5° Artiglieria Alpina.