Chiesa di Santa Cristina - all'interno Pala di Lorenzo Lotto
Descrizione
Inaugurata nel 1933 e commissionata dall’allora parroco Monsignor Tognana all’architetto Attilio Scattolin, la chiesa è intitolata a Santa Cristina, Vergine e Martire del Tiverone.
Imponente e maestosa la chiesa attuale si presenta in uno stile gotico sapientemente unito a quello romanico, con tre navate ed un singolare campanile al centro della facciata e sorge a circa 500 metri dal precedente complesso religioso, demolito nel 1938 e risalente nel suo impianto originario al XII secolo. Quest’ultimo, seppur ridotto quanto a dimensioni, si presentava particolarmente ricco di affreschi ed opere.
Tra queste, di particolare pregio, è la Pala lignea realizzata da Lorenzo Lotto tra il 1503 ed il 1506, custodita nel vecchio edificio fino alla demolizione ed oggi conservata e visibile nell’attuale chiesa.
A commissionarla al Lotto fu il parroco Franchino Geromel durante il periodo di attività trevigiana dell’artista.
La Pala, un dipinto ad olio su tavola di notevoli dimensioni, si presenta suddivida in due sezioni: un pannello principale (177x162 cm) che raffigura un tempietto al centro del quale siede sul trono la Madonna con il Bambino, affiancata dai Santi Cristina, Pietro, Girolamo e Liberale, ed una lunetta, posta sopra il pannello principale, che rappresenta con forte drammaticità il Cristo morto sorretto da due angeli piangenti.
Nel dipinto convivono la presentazione di Gesù al popolo cristiano ed il dolore della crocifissione.
Alla prima assistono, partendo da sinistra, Santa Cristina, vicina al trono, che volge lo sguardo a Gesù e viene raffigurata con gli elementi che compongono il suo martirio: la palma, simbolo della fede sino al dono della vita, e la ruota, che richiama una delle tante torture a cui la vergine fu sottoposta.
Accanto a lei, in primo piano, c’è la figura di San Pietro, riconoscibile dalle chiavi che pendono dalla mano, intento nella lettura di un libro che richiama le Scritture.
Di fronte a lui, sontuosamente vestito, San Girolamo, che indossa il mantello di ermellino in richiamo al ruolo cardinalizio, anch’egli con in mano il Libro delle Scritture.
Singolare, rispetto alle effigi degli altri Santi, è la figura di San Liberale, posto sul lato destro, a fianco di San Girolamo. L’ideale “contrasto” con gli altri Santi nasce dal fatto che il patrono di Treviso, che regge il vessillo e il modellino della città che difende, è rappresentato nel ruolo di soldato.
Sul calzare si nota un particolare, il cui significato ancor oggi interroga gli studiosi: si tratta di un’ape che potrebbe richiamare il simbolo del committente.
La pala, oggi in buono stato di conservazione, fu soggetta a vari restauri e piccoli interventi di manutenzione che si conclusero nel 2010.
Inaugurated in 1933, commissioned by Monsignor Tognana, the parish priest at the time, and designed by the architect Attilio Scattolin, the church is dedicated to Saint Cristina, Virgin and Martyr of Tiverone.
The impressive, towering church we see today is a clever blend of Gothic and Romanesque styles with three naves and a distinctive bell tower in the middle of the façade. It stands about 500 m from the previous religious complex which was demolished in 1938 and whose original floor plan dated back to the 12th century. Although the original church was a lot smaller in size, it had some particularly beautiful frescoes and works of art.
One such example is a wooden altarpiece crafted by Lorenzo Lotto between 1503 and 1506 which was kept in the old building until it was demolished. Today it is housed in the church to be admired by all.
It was commissioned by the parish priest Franchino Geromel, while the artist was working in Treviso.
The altarpiece is a large oil painting on wood and is divided into two sections: the main panel (177x162 cm) depicts a small temple in the centre with the Madonna and Child sitting on a throne surrounded by saints Cristine, Peter, Jerome and Liberalis. Above this panel is a lunette with a dramatic representation of the dead Christ supported by two weeping angels.
This work of art sets the presentation of the baby Jesus to the Christians alongside the grief of the crucifixion.
In the lower section, from the left, is Saint Christine who is standing near the throne looking up at Jesus. She is carrying the symbols of her martyrdom, a palm branch, symbol of the faith up to the gift of life, and a wheel, a reminder of one of the many torches the virgin was subjected to.
Next to her in the foreground is Saint Peter, easily recognised by the keys which hang from his hand, as he reads a book which could be the Scriptures.
Opposite him is Saint Jerome, lavishly dressed with an ermine collar, indicating he is a cardinal, also reading the Scriptures.
The figure of Saint Liberalis, standing on the right next to Saint Jerome, is unusual compared to the other saints. This perfect ‘contrast’ lies in the fact that the patron saint of Treviso, who is holding a standard and a model of the city which he defends, is depicted as a soldier.
There is a detail on his leg which still mystifies scholars today: it is a bee and could be a reference to the person who commissioned the work.
The altarpiece is well-preserved, having undergone various restorations, the last of which was completed in 2010.