Chiesa di San Cassiano
Descrizione
La presenza della Pieve è documentata dalla metà del XII secolo (come testimoniato da una bolla papale del 1152) periodo al quale è ascrivibile la torre del campanile. La chiesa invece presenta caratteristiche molto differenti rispetto all’aspetto originario, soprattutto per quanto riguarda la facciata, rifatta completamente durante la metà del XVIII secolo per volontà dell’arciprete V. Giordani, in sostituzione all’antica struttura a portico.
All’interno della chiesa sono attualmente conservate opere di una certa rilevanza storico-artistica, a riprova del ruolo che l’Arcipretato di Quinto di Treviso rivestì negli anni intorno al 1300 e per oltre 500 anni.
Entrando, sulla sinistra, si trova il battistero, una vasca in pietra d’Istria unica traccia delle vestigia medievali datata agosto 1317, come testimoniato dall’iscrizione a caratteri gotici che, seguendo il bordo tutt’intorno, presuppone una posizione originariamente centrale.
Sopra la porta d’ingresso si scorge il pregiato e originale organo di G.B. De Lorenzi del 1865, cosiddetto fonocromico perché in grado di produrre livelli diversi dello stesso suono e variazioni di potenza nell’esecuzione, a seconda della tecnica impiegata.
Il soffitto è arricchito dal meraviglioso affresco di Jacopo Guarana (1758 ca) “Le Virtù Teologali” dove la Speranza, simboleggiata dall’ancora, e la Carità, che accoglie i putti, sono ai piedi della Fede, che regge Croce e Calice emblemi della salvezza e del messaggio eucaristico.
Nell’abside si trova l’altare ligneo di proporzioni monumentali e di particolare ricchezza e pregio, attribuito alla bottega di Paolo Campsa, attivo a Venezia nella prima metà del Cinquecento.
A chiudere il pregiato concerto di opere e testimonianze storiche il polittico della Beata Vergine e San Cassiano, interessante anche per il riferimento alle chiese affiliate attraverso la rappresentazione dei santi titolari, Santa Elisabetta (Canizzano), S. Mauro (Castagnole), Santa Cristina (S. Cristina al Tiveron), Sant’Elena (Monigo) e San Martino (Paese).
Nel cimitero che circonda la chiesa, famoso per aver ospitato la prima sepoltura di Francesco Baracca, troviamo la tomba del pittore veneziano Beppe Ciardi voluta da Emilia ad un anno di distanza dalla morte del marito (1952).
Documentary evidence dates the parish church to the mid-12th century (as recorded in a papal bull of 1152), the time when the bell tower was erected. The church, on the other hand, looks very different from its original appearance, especially the façade which was completely rebuilt in the mid-18th century upon the wishes of the archpriest V. Giordani, replacing the previous portico structure.
Inside the church are works of historical and artistic importance, further evidence of the key role played by the office of the archpriest of Quinto di Treviso in the 1300s and for more than 500 years after that.
Upon entering the church, on the left, the baptistery is immediately visible with its baptismal font in Istrian stone, the only remaining trace of the church’s Mediaeval origins. An inscription in Gothic letters and the date August 1317 run around the edge, suggesting it originally occupied a more central position.
Above the entrance door is an organ by G.B. De Lorenzi from 1865. It is a fine, original example of an organ which, depending on the technique used, produces different levels of the same sound at varying strengths.
The ceiling is decorated with a lovely fresco by Jacopo Guarana (c. 1758) entitled “The Theological Virtues”, where Hope, represented by an anchor, and Charity, who is greeting some cherubs, are at the feet of Faith who is carrying a Cross and Chalice, symbols of deliverance and the message of the Eucharist.
An ornately and beautifully decorated wooden altar of monumental proportions stands in the apse. It is attributed to the atelier of Paolo Campsa, who worked in Venice in the first half of the sixteenth century.
The final item of artistic and historical importance inside the church is a polyptych of the Blessed Virgin and Saint Cassiano. It is of particular interest because it portrays the saints of the affiliated churches: Elisabetta (Canizzano), Mauro (Castagnole), Cristina (S. Cristina al Tiveron), Elena (Monigo) and Martino (Paese).
The cemetery around the church is famous because it was the original resting place of Francesco Baracca. Today it is home to the tomb of the Venetian painter Beppe Ciardi, erected by his wife Emilia a year after his death in 1952.