UGO VALERI. Dandy e ribelle.
Descrizione
“Dandy e ribelle”, afferma il sottotitolo di questa originale retrospettiva che riunisce circa ottanta opere di un artista che è stato spesso avvicinato a Toulouse-Lautrec per la capacità di dare corpo e anima, con pochi tratti, all’umanità che incrociava nel suo irrequieto peregrinare, nelle serate di stordimento, nel suo mordere un’esistenza sempre sopra le righe.
Una vita percorsa tra genio e sregolatezza che, nel 1911, si concluse tragicamente a seguito di una caduta da una finestra di Ca’ Pesaro a Venezia in circostanze mai chiarite. Aveva 37 anni, un’età che lo accomuna a Raffaello,Parmigianino, Watteau, Van Gogh,Toulouse-Lautrec, Tancredi o a Rimbaud, Byron, Mozart…
Nel 1909 quando espone a Ca’ Pesaro a Venezia le sue opere distribuite su tre sale, mescola generi e soggetti, così facendo propone una nuova prospettiva verso l’arte contemporanea in contrapposizione con le scelte ritenute “paludate” della Biennale di Venezia, e dà così avvio alla stagione della cosiddetta “Secessione Capesarina”, tanto che Arturo Martini alla sua morte scrive: “Ugo fu per noi la tromba del nuovo mattino”.
Il suo sguardo libero senza timore del confronto con il passato fu la sua eredità lasciata agli artisti dell’epoca. Un artista che, anche grazie ai numerosi prestiti da collezioni private, verrà restituito all’attenzione del pubblico in tutta la sua straordinaria complessità.
“Dandy and rebel”, states the subtitle of this original retrospective which brings together around eighty works by an artist who was often compared to Toulouse-Lautrec for his ability to give body and soul, with a few strokes, to the humanity he encountered in his restless wandering, in the evenings of stupor, in his bite of an existence that is always over the top.
A life lived between genius and recklessness which, in 1911, ended tragically following a fall from a window of Ca' Pesaro in Venice in circumstances that have never been clarified. He was 37 years old, an age that unites him with Raphael, Parmigianino, Watteau, Van Gogh, Toulouse-Lautrec, Tancredi or Rimbaud, Byron, Mozart...
In 1909 when he exhibited his works distributed over three rooms at Ca' Pesaro in Venice, he mixed genres and subjects, in doing so he proposed a new perspective towards contemporary art in contrast with the choices considered "poor" of the Venice Biennale, and gave thus began the season of the so-called "Capesarina Secession", so much so that upon his death Arturo Martini wrote: "Ugo was the trumpet of the new morning for us".
His free gaze without fear of comparison with the past was his legacy left to the artists of the time. An artist who, also thanks to numerous loans from private collections, will be brought back to the attention of the public in all his extraordinary complexity.