Palazzo Comunale
Descrizione
Il palazzo Comunale di Piacenza sorge in piazza dei Cavalli. Il palazzo venne edificato a partire dal 1281 per volere di Alberto Scoto, reggente ghibellino della città su un'area dove prima sorgevano il convento di San Bartolomeo e la chiesa di Santa Maria de Bigulis. I lavori furono condotti da quattro architetti piacentini Pietro da Cagnano, Negro de Negri, Gherardo Campanaro e Pietro da Borghetto. Secondo un progetto iniziale, avrebbe dovuto essere a pianta quadrangolare, ma l'opera rimase incompiuta per lo scoppio di una grave pestilenza. A causa della depressione economica scaturita dall'evento il progetto fu interrotto e venne realizzato solo il lato nord. Ne risulta comunque un grande esempio di architettura civile dell'epoca; ricalca lo stile lombardo ogivale. Si erge su un grandioso portico terreno ad archi acuti (di cui cinque sulla facciata e tre su ciascuno dei due lati) rivestito in pietra bianca e marmo rosso di Verona che crea un forte contrasto col livello superiore, in cotto. Il primo piano è caratterizzato da una fuga di grandi finestroni con archi a tutto sesto che, come delle grandi cornici, iscrivono ora trifore e ora quadrifore, dalle fini decorazioni geometriche in cotto. Nel lato sinistro i finestroni sono sormontati da un prezioso rosone marmoreo, in quello destro da una polifora marmorea. Al di sopra corre per tutte le facciate una cornice ad archetti ogivali atta a sorreggere la grande merlatura a coda di rondine, simbolo dei ghibellini, e snelle torrette, di cui quella centrale, sulla fronte principale, racchiude il campanone. Tra la quarta e la quinta finestra si trova, all'interno di una nicchia, una copia di una statua raffigurante la Madonna con il bambino, l'originale è conservata ai Musei Civici di Piacenza, proveniente dalla preesistente chiesa. Il lato posteriore, chiuso come in un cortile da aggiunte posteriori, ricalca, in maniera più sobria, lo stile della facciata principale. L'interno è tutto occupato dal grandioso salone architravato, abbellito da raffigurazioni pittoriche, originariamente utilizzato per le riunioni dell'Anzianato, nel 1644 vi fu allestito un teatro in legno su progetto di Cristoforo Rangoni. Il salone è sede di eventi culturali, mostre ed incontri istituzionali. Tra i secoli XVI e XVII subì diverse modifiche, tra le quali un balcone aggiunto sul lato che dà su Piazza Cavalli. Queste modifiche furono poi eliminati in restauri avvenuti tra la fine dell'Ottocento e i primi del novecento.