Villa del Colle del Cardinale
Descrizione
La più nota delle ville umbre, detta del Cardinale, dal suo primo proprietario, si eleva imponente sul poggio dominante la stretta valle del torrente Caina, ai piedi del versante occidentale del monte Tezio, vicino a Perugia.
Il complesso domina la campagna dall'alto di un terrazzamento e occupa l'intero colle del Cardinale, di probabile connotazione archeologica, ricco di acque, di condotti segreti, alto sulla valle che portava sulle vie del mare, verso i domini dei Vitelli e dei Montefeltro.
Committente dei lavori di costruzione di quella che nasce come residenza estiva di grande magnificenza, rispondente al concetto rinascimentale di "luogo di delizie", intorno al 1575, fu il cardinale Fulvio della Corgna, che con molta probabilità si rivolse all'architetto Galeazzo Alessi, progettista favorito dalla potente famiglia.
Il nipote del cardinale, Diomede della Penna, da lui adottato, ereditò la residenza prima che la famiglia si estinguesse e che la villa fosse venduta nel 1644 agli Oddi, diventati Oddi Baglioni i quali, nella seconda metà dell'Ottocento, ne fecero un importante salotto culturale che rimarrà tale anche con le successive famiglie Cesaroni e Parodi.
Il palazzo appare come un blocco compatto nella sua pianta rettangolare, poggiato su un terrazzamento con grandi locali interrati attraversati dalla galleria per l'accesso delle carrozze. L'importanza della facciata principale è sottolineata dal portone d'ingresso ad arco bugnato con scalinata, sovrastato dal balcone del salone d'onore su cui si apre un finestrone più alto e rientrante rispetto alle altre finestre. All'interno, la villa si articola nel sontuoso scalone d'onore, nel salone centrale con soffitto ligneo a cassettoni riccamente ornato e pareti riccamente decorate.
Gli affreschi della villa sono stati firmati, nel 1581 da Salvio Savini, pittore preferito dai della Corgna. Ulteriori decorazioni sono del Leopardi e del Labruzzi. Il complesso si avvale di diversi annessi quale la casa del custode, del giardiniere, la limonaia, la serra delle orchidee, i quattro casini. All'estremità meridionale del complesso sorge il borgo, un tempo di servizio alla villa. L'area verde è organizzata attorno al lungo viale d'accesso che risale la collina. L'impianto è cinquecentesco e ha subito notevoli trasformazioni nel Seicento e Settecento, ragion per cui attualmente l'impronta visibile è quella barocca. A sinistra della villa è il giardino d'inverno su tre livelli raccordati da scale, mentre a destra si sviluppa il parco all'inglese, modificato nella seconda metà dell'Ottocento (ingresso principale, piazza grande con la fontana dell'Airone, lago con le isole) e arricchito di nuove piante.
La villa è di proprietà del Ministero per i Beni Culturali dal 1996 e con la limonaia viene utilizzata per convegni ed eventi.