Teatro del Convitto nazionale Maria Luigia
Architettonici
Descrizione
Dalla fusione del Collegio dei Nobili e del Collegio Lalatta sorse nel 1833 il Convitto Maria Luigia, ospitato nel Palazzo dell'Arena, che l'architetto di corte Nicola Bettoli aveva ristrutturato e ampliato costruendovi, fra il 1821 e il 1829, un teatrino tuttora esistente.
L'accesso al teatro è dato da uno scalone monumentale e da due porte aperte su una luminosa galleria.
La sala presenta pianta rettangolare con balconata a fascia continua che corre su tre lati in corrispondenza del secondo ordine e si congiunge al boccascenaornato di mensole elegantemente intagliate.
Nel soffitto policromo Giovanni Gaibazzi ha raffigurato le arti maggiori tra putti e ghirlande di fiori, mentre sui muri perimetrali della balconata sono allineati entro finte nicchie busti monocromi di musicisti e poeti illustri.
Il sipario originale, tuttora in loco e recentemente restaurato, è di Girolamo Magnani, scenografo del Teatro Regio, autore anche dell'unica scena superstite, raffigurante una boscareccia. Restano pure le originali graticciate, accessibili da scalette poste nel palcoscenico.