Casa museo Antonino Uccello
Musei
Descrizione
Gli ambienti della Casa Museo si trovano al pianterreno dell’edificio; questi ambienti in passato erano abitati dal massaro alle dipendenze del grosso proprietario terriero, il quale occupava la parte superiore del palazzo. Il massaro oltre al lavoro dei campi, provvedeva anche alla preparazione della ricotta, riceveva in consegna le derrate e la gabella degli affittuari, soprintendeva ai lavori del frantoio. Antonino Uccello nasce a Canicattini l'11 Settembre 1922. Compie gli studi magistrali a Noto, dove pubblica i primi versi di poesia. Nel 1944 sposa Anna Caligiore e si stabilisce a Palazzolo. Emigra nel 1947 in Lombardia e insegna nelle scuole elementari della Brianza. Nelle fredde nebbie del Nord nasce e si precisa l’idea della Casa-museo. Nasce da profondi motivi e urgenze che lo incalzano già da anni: la perdita di un patrimonio culturale da parte di un popolo, quello siciliano, avviato in quegli anni verso un tragico e devastante esodo. Da qui nasce la voglia, la “missione” tutta laica di salvare gli oggetti di una cultura destinata alla scomparsa. In Brianza Uccello porta tanti oggetti della civiltà contadina e li presenta in mostre d’arte presso famose gallerie del Nord. Questi oggetti (cucchiai in legno, collari, presepi in legno d’arancio, chiavi di carretto, sculture in ferro “fiori” del carretto) facevano la spola fra Palazzolo e la Brianza. Pubblicò i primissimi versi a Noto: furono i suoi compagni di scuola a “sponsorizzare” le sue liriche giovanili. Ma fu in Lombardia che si formò come poeta di raffinata cultura: a Milano frequentò i cenacoli culturali che si stringevano attorno a Elio Vittorini e intrecciò amicizie con Ernesto Treccani, Piero Chiara, Luciano Budigna, Ugo Bernasconi, Tono Zancanaro. In questo periodo escono le prime raccolte di POESIE: Sulla porta chiusa (1957), Triale (1957), La notte d'Ascensione (1958).