Chiesa di Santa Sofia

Chiese

Descrizione

La chiesa di Santa Sofia è un luogo di culto cattolico di origine altomedievale che si innalza in contrà Altinate, a Padova. L'edificio, sorto su preesistenze pagane del III e IV secolo, rappresenta una delle più importanti testimonianze del romanico veneto e della produzione architettonica adriatica tra X e XII secolo. Conserva ancora il titolo di prepositura.

La complessa storia dell'edificio è pari all'intricata disposizione delle varie fasi edificatorie che lo caratterizzano, fasi che restano ancora in gran parte incomprese o interpretate in maniera discordante dagli esperti. La tradizione la vuole fondata da san Prosdocimo sulle rovine di un tempio pagano dedicato ad Apollo. La dedicazione a santa Sofia (Divinæ Sapientæ) evocherebbe un'origine bizantina.

Il primo documento in cui è citata la chiesa di Santa Sofia è datato 19 febbraio 1123: il vescovo di Padova Sinibaldo intervenne per sollecitare i lavori di completamento della chiesa, lavori edificatori che perduravano da decenni, almeno dal 1109, in un cantiere colpito da importanti calamità come il terremoto del 1117. La difficile lettura della fabbrica si lega pure ai numerosi ritrovamenti archeologici (molti i reperti databili tra il II e il IV secolo d.C.) avvenuti nell'area sin dal medioevo, ritrovamenti che suggestionarono non poco i cronisti e la popolazione. Se l'abside è secondo alcuni databile addirittura all'età carolingia, il rinvenimento negli anni '50 di una cripta sotto sotto l'area presbiterale, con analogie riferibili al cantiere della basilica di San Marco, ha creato non pochi problemi alle datazioni.

Sicuramente l'abside monumentale fu frutto della prima fase del cantiere di santa Sofia, intrapresa per alcuni nel IX secolo e per altri tra il 1070 e il 1080, fase conclusasi verso il 1106. La seconda fase si aprì senza dubbio a seguito del 1117 e si concluse verso 1170 con soluzioni più modeste e sbrigative, con massiccio uso di materiale di riporto. La struttura subì interventi di abbellimento verso la fine del XIV secolo ed adeguamenti a seguito delle riforme liturgiche approvate dal Concilio di Trento. Il diciassettenne Andrea Mantegna compì il suo primo lavoro indipendente proprio per l'altare maggiore di questa chiesa, una pala raffigurante la Madonna con Bambino in sacra conversazione con santi; l'opera dispersa nel seicento era datata 1448.

Nella chiesa, già con il vescovo Sinibaldo, si instaurarono i canonici portuensi agostiniani sostituiti in seguito (già nel 1517) da una comunità di monache benedettine. Nel XVI secolo ebbe il titolo di chiesa parrocchiale, poi fu elevata a prepositura a cui dipendevano la chiesa di San Gaetano, la chiesa dei Paolotti, la chiesa di San Mattia e la chiesa di San Biagio. In seguito alle legislazioni napoleoniche le monache furono allontanate (1806-1810), il convento divenne proprietà demaniale.

Recentemente è stata nuovamente oggetto di importanti lavori di conservazione e pulitura delle pareti.

Da Santa Sofia dipende la chiesa di San Gaetano e sino a non molto tempo fa, la chiesa di Santa Caterina, che è divenuta indipendente.

Vi è sepolto il celebre letterato Ludovico Cortusio.

Nella chiesa si conserva, proveniente dalla chiesa di Santa Caterina, il fonte battesimale dove ricevettero il battesimo Livia e Gianvincenzo, figli di Galileo Galilei.


Fonte: Wikipedia

Santa Sofia in Padua is the oldest church structure in the city. It was built in the 10th century on the site of a presumed Mithraeum. A grant was made to bishop Sinibaldo of this church in 1123, which had already been in construction. The Romanesque facade was constructed from 1106 to 1127, and is now somewhat inclined to subsidence of the soil. The interior is now relatively sparse.

Tradition is that the church was founded by St. Prosdocimus on the ruins of a temple dedicated to Apollo. The first document in which is mentioned the church of Santa Sofia and dated February 19, 1123: the bishop of Padua Sinibaldo intervened to urge the completion work of the church, work builders that might for decades, at least from 1109, in a yard struck by major disasters such as the earthquake of 1117.

There are numerous archaeological finds (dated between the second and fourth centuries). Some records date the apse to the Carolingian age. Much of this is based on the crypt, which is within 50 years as the nave of the Basilica of San Marco, using radiocarbon methods.

The apse was the first phase of the construction, sometime in the ninth century. Primary construction was between 1070 and 1080. This phase ended in 1106. The second phase opened in 1117 and ended in about 1170. The structure underwent embellishment near the end of the fourteenth century to meet the liturgical reforms approved by the Council of Trent. The seventeen-year-old Andrea Mantegna performs his first independent work, an altarpiece depicting the Madonna with Child in conversation with saints. It was scattered in the seventeenth century was dated 1448.

Initially operated by Augustinians monks, Benedictine nuns replace them by 1517. In the sixteenth century it was a parish church. It became a provostry, which depended the church of San Gaetano, the church of Paolotti, Matthias Church and the church of San Biagio. As a result of the Napoleonic laws the nuns were removed (1806-1810), the convent became state ownership.

Between 1951 and 1958, the structure has undergone major restoration work with intent to restore primitive appearance of the church. With these works is lost most of the heritage Mannerist and Baroque kept in the factory. Recently was again subject to important conservation work and cleaning the walls.

The church has become a parish church governed by secular clergy of the diocese of Padua. Until 1957, the church had the incorruptible bodies of the Blessed Beatrice I Este (from 1578) and of the blessed Elena Enselmini, this last joint from the church of the Blessed Elena in 1810.


Credits: Wikipedia

Inserito da: Tourist Office
Via Santa Sofia, 102
35121 Padova