Chiesa di San Salvatore
Descrizione
Punto colpito dai fenomeni sismici e segnalato per l'iniziativa #TOperilsisma.
La chiesa di San Salvatore, anticamente detta pieve di Santa Maria, si trova a Campi frazione di Norcia, addossata al cimitero del paese, nei pressi della sorgente del torrente Campiano.
È crollata completamente durante i terremoti del 26 e 30 ottobre 2016. Sul posto si possono vedere una porzione del muro perimetrale destro messo in sicurezza e un cumulo di macerie coperte da un telone nero a protezione dalle intemperie di antichissimi affreschi, in gran parte sbriciolati. Con i suoi numerosi rifacimenti e le bellezze delle opere d'arte che custodiva, è stata testimonianza di un millennio di fede e di storia.
STORIA
Numerosi frammenti fittili, architettonici ed epigrafici, in gran parte catalogati da Theodor Mommsen nel IX volume del CIL, furono ritrovati nell'ampia Valle Castoriana, ricordata anche da Gregorio Magno nei suoi Dialoghi. Una civitas sabina, poi romana e altomedievale, distrutta dai barbari, ma un tempo ricca e fiorente, si era insediata nei pressi di un importante crocevia, la via Nursina che da Spoleto arrivava a Norcia.
Qui venne costruita la pieve romanica, dedicata a Santa Maria, grande appena un quarto della chiesa arrivata fino a noi. Prima del crollo l'età romana era segnalata da interi blocchi romani, presenti su tutta la parete esterna sinistra, e da sarcofagi, piccoli frontoni ed epigrafi di spoglio ritrovati dinanzi alla chiesa in occasione del restauro del 1969. Fino al 1493 fu amministrata dai monaci benedettini che già nel 1115 ne documentarono l'esistenza citandola tra le dipendenze della vicina abbazia di Sant'Eutizio di Preci.
Una prima ricostruzione avvenne al principio del XIV secolo, dopo il terremoto del 1328: fu allungata l'unica navata con tetto a capanna; in fondo fu elevato il presbiterio; la facciata venne arricchita di un nuovo portale ad arco ogivale. Conseguentemente all'aumento della popolazione, alla fine del XV secolo, ci fu un ulteriore ingrandimento: l'antica pieve venne raccordata con un'altra aula eretta sulla destra in posizione simmetrica. Fu di questo periodo la dedicazione a San Salvatore e la trasformazione in chiesa "extra moenia" del Castello di Campi, dopo che dai benedettini venne ceduta alla Comunità di "Campli" e assoggetta alla parrocchia di Sant'Andrea del Castello nel 1493. Da allora più volte venne danneggiata da altri terremoti e più volte ristrutturata o rabberciata.
Il vescovo di Spoleto Carlo Giacinto Lascaris, appassionato storico e archivista, arrivò in Valnerina nell'ottobre del 1712 e dettò ai propri segretari un minuzioso diario e in particolare nel Tomo I° de la Sacra Visita del 1712. Giuseppe Sordini vi giunse nell'ottobre 1908; all'interno scoprì una vera e propria galleria d'arte di cui fece un'appassionata descrizione in Gli Sparapane da Norcia. Nuovi dipinti e nuovi documenti, in Bollettino d'Arte del Ministero della Pubblica Istruzione, 1910, pp. 19-25.
DOPO IL SISMA
La chiesa, già seriamente danneggiata e dichiarata inagibile dopo il sisma del 24 agosto, è crollata in parte il 26 ottobre, e completamente il 30 ottobre. Dopo le prime scosse era stato avviato lo studio delle opere necessarie alla messa in sicurezza, ma non è stato concluso in tempo. I primi di novembre sono stati ritrovati e messi in salvo nel deposito allestito a Spoleto il crocifisso ligneo e un affresco. Si tenterà il recupero dei frammenti degli affreschi e della iconostasi rimasta sotto le macerie.
Fonte: Wikipedia.