Rocca dei Tempesta - Palacium Castri
Descrizione
La Rocca "Rocha" dei Tempesta
Il colto notaio del comune di Padova Rolandino di Balaiardo (1200-1276) in Vita e morte di Ezzelino da Romano (cronaca), pag. 252/53, riferisce che “... Ezzelino con blede e altre macchine attaccava con gran violenza Noale e aveva già distrutto il palacium castri (Raramente Palacium indicava un palazzo generalmente aveva il significato di potere da parte di un signore su un luogo), Nicola, preso miglior consiglio con i suoi, un giorno, il 21 settembre, restituì a Ezzelino Noale e Mestre. Per cui Ezzelino fece fare ora un girone a Noale”..... Il girone “ziro”, è proprio del latino medioevale, attestato fin dai secoli XI - XII, e sta a indicare la cerchia di mura intorno ad una fortezza. Nel XIII secolo conserva il significato di recinto murato e solamente più tardi di singolo edificio e poi di palazzo e torrione. Lo storico monsignor G.B. Rossi in un suo manoscritto(1788) asserisce di aver visto all’interno del palazzon (così era chiamata la rocca), una lapide con la scritta: Magnificus advocatus Tarvisii hoc opus fieri fecit MCCLXXII (Il magnifico avvocato di Treviso questa opera fece eseguire 1272). Unendo le due notizie e considerando che l'unica parte del sistema fortificato noalese circondata da mura in mattoni era la rocca, è possibile ipotizzare che la costruzione della rocca sia stata iniziata da Ezzelino nel 1245 e terminata 27 anni dopo da Artico Tempesta nel 1272.
Quello che resta dell'antica fortezza manifesta nella sua poderosa struttura la destinazione a macchina da guerra consentiva il controllo sul villaggio fortificato e su una vasta area al centro fra Padova, Mestre e Treviso e quindi di esercitare un ruolo importante nel difficile equilibrio fra i comuni di Padova e Treviso per tutto il XII, XIII e parte del XIV secolo. La rocca rientra nell’antica concezione di architettura fortificata, precedente alle bocche da fuoco ha la forma a costa allungata nel senso nord-sud. La cortina muraria e le torri sono in muratura di mattoni di laterizio e la struttura muraria è costituita da un nucleo interno collegato a due paramenti esterni con una lavorazione capace di assicurargli un'adeguata consistenza ed un efficace collegamento con i paramenti. I mattoni sono d'argilla locale e il legante è una malta realizzata con sabbia di campo locale e calce. Scarsa o inesistente è la presenza di materiale di recupero. Nel legante sono talvolta presenti frammenti di pietra e nell'apparato murario rari ciottoli, alcuni pezzi di coppi e di marmo.
Il monumento d’architettura militare medievale, cessato il suo impiego militare, all’inizio del XV secolo è divenuto la residenza dei podestà veneziani e prestigiosa sede amministrativa. Nel 1819 il cimitero, prima posto intorno alla chiesa Arcipretale dei SS. Felice e Fortunato, venne spostato entro il recinto murario della rocca. L’uso cimiteriale (la testimonianza più antica sono due formelle in cotto datate 1838), ha rallentato la distruzione iniziata nel 1763 ed ha salvato il monumento dalla totale abbattimento.
Nel 2008 - 2009 è stato eseguito il restauro conservativo dell'intera rocca con fondi della comunità europea. In tale occasione è stato ricostruito un tratto del muro ovest con materiale palesemente moderno.
Per altre informazioni visita la Guida Turistica Multimediale della Città di Noale.