Porta del Cervo - Torre delle Campane

Architettonici

Descrizione

La porta del Cervo (portam Cervi) (xIIsecolo) era l'ingresso del villaggio fortificato (castrum) sulla strada per Camposanpiero. Era difesa da una torre e servita da due ponti uno mobile sul fosso (fovea) e l’altro fisso sul secondo fossato (refosso).  A causa dell’importanza secondaria del complesso le citazioni medievali risultano molto poche. Tutta la vita sociale ed economica si svolgeva nel borgo di fronte alla porta trevigiana dove si incrociavano le strade per Treviso, Padova e il porto di Mestre. La porta è certamente coeva alla porta Trevigiana ma non si hanno sue notizie prima del '300. Le prime testimonianze scritte sono due documenti del 16 febbraio e 18 maggio del 1334 che fanno riferimento alla porta del Cervo (portam Cervi). Nella seconda metà del Trecento l’ingresso risulta scarsamente utilizzato e ormai in decadenza. Conferma la scarsa importanza della porta  un documento del 1348 che riferisce la decisione delle autorità veneziane di chiudere in modo permanente l’uscita con un muro e di rimuovere le tavole del ponte di legno prospiciente, lasciando tuttavia nelle fosse i pali portanti, per poterlo ricostruire facilmente. Per ritrovare nuovamente in esercizio il ponte bisogna attendere il 6 gennaio 1467, quando su di esso fu sottoscritto un atto notarile.  Alcuni documenti della seconda metà del XV secolo ci informano che la porta non è più denominata del Cervo ma della Cerva (portam Zerve). A partire dall'ottobre del 1457 i documenti parlano di una “turis Zerve” e di una porta “Cerve” (1482). All'inizio del Cinquecento, da un processo per pesca di frodo compiuta proprio accanto alla porta, scopriamo che la torre si  incomincia a chiamarla delle campane.

Nel 1867-71 allo scopo di ricavare una nuova cella campanaria su progetto dell’Arch. G. B. Meduna di Venezia la torre ha subito una sopraelevazione assai poco rispettosa che ha portato la sua altezza da m 30,50 ca a m 42,70.

Negli anni 1982 e 1983 la torre, aggravatesi le condizioni di degrado, è stata oggetto di un ulteriore restauro conservativo su progetto degli architetti Franco Armellini e Sergio Rigo. In tale occasione si è operato il consolidamento delle opere murarie e il rifacimento dei solai e delle strutture verticali di collegamento fino al quarto piano ove si trova l’ultimo spazio utile prima della volta che porta alla cella campanaria. I solai sono realizzati mediante due travi principali in acciaio e da travi secondarie in legno e da un tavolato superiore di calpestio formato da tavole. Le rampe delle scale sono realizzate in legno e ferro. In tale occasione sono state ripristinate molte delle forometrie precedentemente murate.

Sul muro ovest della porta sono affisse due lapidi con gli stemmi araldici delle famiglie dei patrizi veneziani Malipiero e Suriano che hanno avuti dei podestà a Noale durante il periodo di dominazione della Serenissima.Oggi possiamo osservare che la torre è leggermente fuori piombo, sicuramente non lo era alla fine della sua costruzione e questo è un segnale che si sono maturate delle nuove ma modeste condizioni di equilibrio, probabilmente dovute alla sopraelevazione avvenuta nel 1876.

Per maggiori info collegati alla Guida Multimediale della Città di Noale redatta a cura del concittadino Andrea Fattori.

Inserito da: Comune di Noale
Piazza Castello
33033 Noale