Museo Laboratorio della civiltà contadina "Masseria Luce"
Musei
Descrizione
Il Museo-laboratorio è allocato nell’omonima splendida struttura del Settecento, chiamata anche “Palazzo Carizzi" dal nome del suo fondatore il nobile Don Tommaso Carizzi che la fece costruire tra il 1742 e il 1752 per il nipote barone Antonio Carizzi. La struttura stessa è un monumento alla civiltà contadina con le sue possenti mura, i poderosi archi ornamentali e di sostegno, le due corti, padronale e contadina, la cappella del XVII secolo, sicuramente antecedente alla masseria, divenuta poi cappella palatina e sepolcro di famiglia, i veroni con le garitte, il giardino, la cantina, i pozzi, il lavatoio ecc.
Il Museo si articola in tre sezioni: la sezione religiosità popolare dove sono esposti oggetti di antiche arciconfraternite ed associazioni: stendardi, labari, bandiere, mozzette, fasce, medaglioni ecc.; presepi dell’artigianato napoletano, arredi legati alla cappella o in prestito dalla chiesa di S. Pietro e donazioni varie. Segue la sezione agricoltura con centinaia di attrezzi d’epoca di piccole e grandi dimensioni divisi in sottosezioni: aratura - semina, raccolto e lavorazione del prodotti, vino e cantina. Tra i tanti oggetti va citata una trebbiatrici di inizio Novecento e i resti dell’antico torchio del Settecento.
È allestita poi una casa contadina tipica di inizio Novecento, con mobilio, suppellettili e attrezzi d’epoca e la sala altri mestieri dove sono stati sistemati antichi attrezzi da calzolaio, falegname, fabbro, pettinatore di canapa ecc.
Infine la sezione documenti con centinaia di foto d’epoca concernenti i matrimoni, le feste, i costumi, i mestieri e ancora, documenti e cartografie in originale o in copia riguardanti i casali agricoli di Napoli nonché una piccola biblioteca tematica sempre sui casali.
Per le scuole o gruppi organizzati, su richiesta, vengono svolti i laboratori agricoli: Coltiva il tuo spazio verde in Masseria; Dal grano al pane; Dalla vite al vino. Di pomeriggio i laboratori di animazione teatrale “I ragazzi della masseria”.
Agli studenti universitari viene consentita la più ampia possibilità di ricerca sia sulla civiltà contadina sia sulla struttura della masseria.