Palazzo Arese - Litta

Dimore storiche

Descrizione

In poche realtà milanesi si ha la percezione di vivere la storia della città come nel complesso monumentale di Palazzo Arese - Litta. In questi cortili, affacciati sulla parte più antica del tessuto urbano e a due passi dal Palazzo Imperiale della Mediolanum di Massimiano, si è stratificata e dipanata l’esistenza di uomini e donne dall’età romana, a quella tardo antica, a quella medievale, come testimoniato dai numerosi ed importantissimi ritrovamenti degli scavi compiuti nel Cortile Foro Buonaparte, naturale prosecuzione di via Illica. Testimonianze di periodi prosperi (il mosaico della domus romana del II secolo d.C.), si alternano a fasi di decadenza e successiva rinascita (tracce di capanne altomedievali), la celebrazione della vita e dell’operosità dell’uomo (le vasche settecentesche per la lavorazione della calce ritrovate in loco) si sovrappone alla commemorazione di un’altra vita – nelle speranze, più gratificante – in un ultraterreno mondo migliore (le aree funerarie). Le testimonianze materiali che documentano la stratificazione dell’esistenza di uomini e donne dall’età romana a quella tardo antica e medievale, potranno essere ammirate e conosciute dal pubblico grazie ad un suggestivo allestimento che ha in Palazzo Arese-Litta la sua più straordinaria cornice.

L’evoluzione del complesso monumentale è un avvicendarsi e un intrecciarsi di storie comuni, ordinarie e quotidiane, e di storie eccezionali, di personaggi della storia politica e della storia culturale, non solo italiana, ma anche europea, di personaggi che, partendo dal progresso culturale e sociale della città, hanno alimentato con linfa vitale uno sviluppo a scala decisamente più ampia.

Per oltre due secoli il palazzo ha rappresentato il luogo di cultura e di mondanità d’eccellenza per la città di Milano, teatro di memorabili ricevimenti, scrigno prezioso di tesori d’arte di pittura, scultura, architettura, salotto aperto ad artisti di ogni genere (musicisti, poeti, letterati, commediografi, quali – riportano le cronache – Wolfgang Amadeus Mozart, Giuseppe Parini, Carlo Goldoni….).

Esempio rappresentativo di barocchetto lombardo (stile che si diffonde a Milano e nei dintorni dal secondo decennio del XVIII secolo) con la sua estrosa facciata settecentesca, il palazzo ha però radici più antiche: il nucleo originario dell’articolato complesso architettonico – l’imponente cortile centrale a colonne binate - venne infatti costruito qualche decennio prima, tra 1642 e 1648, da Francesco Maria Richini per il conte Bartolomeo Arese, allora uno degli uomini più influenti di Milano.

Negli anni del governo spagnolo il conte Arese, che proveniva da una famiglia di giuristi e funzionari, fece un’importante carriera pubblica e, nel 1660, fu insignito della carica di Presidente del Senato. Anche in ragione di questo prestigioso ruolo istituzionale il palazzo, che Richini aveva costruito in forme classiche ed austere, divenne uno dei principali punti di riferimento della vita sociale e politica della città.

La grande dimora, affacciata su quella che allora era la strada di Porta Vercellina e ingentilita da un lussureggiante giardino che arrivava a lambire i bastioni del Castello Sforzesco, fu teatro di indimenticabili ricevimenti in onore dei reali spagnoli, ma anche privilegiata del diritto di asilo: al suo interno nessuno poteva essere arrestato senza il consenso del potente conte. La tradizione dei grandi festeggiamenti non si interruppe negli anni successivi all’estinzione [...]

Inserito da: Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Corso Magenta, 24
20123 Milano