Basilica paleocristiana di Siponto
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Descrizione
Nel Dodicesimo secolo a Siponto – una frazione di Manfredonia, in Puglia – fu costruita una chiesa romanica, la basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto. Di quella chiesa restano oggi praticamente solo le fondamenta, che sono vicine a una più recente chiesa medioevale.
L'OPERA
Il 12 marzo 2016, il giovane artista Edoardo Tresoldi ha però terminato a Siponto il progetto “Dove l’arte ricostruisce il tempo”. Insieme a un gruppo di persone Tresoldi ha ricostruito la struttura della basilica di Siponto utilizzando 4.500 metri di rete elettrosaldata zincata: rete metallica, per capirci. La basilica di rete metallica è alta 14 metri e pesa in tutto circa sette tonnellate. È una struttura permanente: per realizzarla ci sono voluti circa cinque mesi e il progetto, commissionato dal ministero del Turismo, è costato 900mila euro.
La struttura in rete metallica di Tresoldi fa parte del Parco archeologico di Siponto, creato poco prima dell'inizio dei lavori e realizzato con una spesa complessiva di 3,5 milioni di euro. Parlando del progetto, l'autore ha detto:
«Nella prima fase di realizzazione sono stati necessari alcuni test e studi, una ricerca sui materiali e sulle attrezzature. La parte più importante per me consiste nell’assemblaggio sul posto: è indispensabile una grande organizzazione in modo tale che sul cantiere ci sia la possibilità di modificare tutto quello che è possibile, rimpicciolendo alcune parti e ingrandendone altre in base a intuizioni a cui si giunge lavorando».
L'ARTE
Edoardo Tresoldi, già noto per le sue composizioni leggere realizzate attraverso l’intrecciarsi di fili metallici.
Assistito da professionisti nel campo dell’archeologia, dell’architettura, della storia dell’arte e grazie ad un nutrito team di giovani creativi, l’artista è riuscito a costruire una cattedrale metallica, una rivisitazione moderna dell’antica pianta delle basiliche paleocristiane.
La Basilica di Santa Maria di Siponto è stata così completata grazie all’intervento integrativo di Tresoldi, una ricostruzione verosimile della parte mancante del complesso architettonico.
La memoria storica di questo luogo è stata riattivata grazie ad una scultura che accarezza il vento mantenendo inalterate le relazioni con il territorio. Il dialogo tra uomo e spazio, tanto ricercato dall’artista nelle sue installazioni precedenti, si carica di un’ulteriore dimensione, quella linea del tempo che arriva a definire un nuovo presente dove differenti linguaggi artistici sono in grado di interagire tra loro.
Una collaborazione stretta tra enti ha dunque permesso di finanziare a livello pubblico un’installazione che restituisce valore ad una zona ricca di patrimonio artistico. Per una volta soldi pubblici spesi bene!
Fonte: ilpost.it e art-vibes.com