Torre della Gardona

Monumenti

Descrizione

I ruderi dell'antica fortezza (il fortilitium Gardonae) si trovano in località Gardona, a nord dell'abitato di Castellavazzo. Il luogo è facilmente raggiungibile per¬correndo il sentiero che dal cementificio si snoda in quota sopra il tracciato ferroviario. Eretto nel 1171 da Ottone, vescovo di Belluno, il fortili¬tium Gardonae apparteneva, con il castello di San Giorgio a Soccher, al sistema difensivo della Contea di Belluno nel Trecento.
I siti di Castellavazzo prima e della località Gardona poi, per il loro posizionamento su quella chiusa orografica naturale della Valbelluna verso settentrione, sono stati dall’antichità, luoghi privilegiati per il dominio e il controllo del fiume Piave e della viabilità verso il Cadore e il mondo germanico, raggiunti ed attraversati in principio dalla romana Via Norica, poi dalla Strada Regia di Alemagna e infine dalla Statale 51 che prende anch’essa il nome d’Alemagna.
Per la sua caratteristica di confine, la Gardona visse momenti importanti e focali tutte quelle volte che si presentarono seri e concreti pericoli per la sicurezza dell’area, prima con le scorrerie degli Ungheresi, poi la minaccia turca ed infine il passaggio traumatico dei Tedeschi, momenti durante i quali le diverse dominazioni dei Visconti, dei Da Camino e dei Dogi pensavano di rivederne la struttura. Un episodio tra tutti è quello della guerra della Lega di Cambrai, tra le forze di San Marco e l’imperatore d’Austria, che portò nel 1511 al serio danneggiamento della Torre.
Della fortezza, ad oggi, dopo l’abbandono del 1797 con la caduta della Serenissima, sono visibili i ruderi della torre, di inusitata pianta triangolare, che costituiva il corpo principale di un più esteso complesso. In prossi¬mità dei resti del castello, a monte della strada di acces¬so, si trova la cava di pietra utilizzata per la costruzione del fortilizio. Si ritrovano in questo tratto anche importanti testimonianze identificabili tanto nei solchi dei carriagi (in un tratto che convenzionalmente viene definito strada romana perché sito del passaggio della via più antica e ascrivibile a quel periodo) quanto, a lato del ponte che cavalca il torrente Gardona, il capitello fatto costruire dal capitano Bortolo Costantini. nel 1762, per grazia ricevuta quando, scendendo dal Cadore, il piccolo ponte in questione crollò, ma il balzo del proprio cavallo lo portò sano e salvo sull’altra sponda, lato dove si trova tuttora quest’edicola commemorativa.
Presente in questo breve ma storicamente denso tratto di strada è anche la cosiddetta “Dogana” - costruzione a base quadrata con 8 metri di lato posta a cavallo della strada. Le tracce di muro e i tagli nella parete rocciosa di sinistra fanno pensare ad una costruzione su più piani con un arco che si chiudeva sulla strada a formare una sorta di galleria adibita al controllo dei passaggi.
La Torre della Gardona è oggetto di un importante restauro conservativo, iniziato nel 2016.

Inserito da: Unione Montana Cadore Longaronese Zoldo
32013 Longarone