Forte Spagnolo
Descrizione
Il Forte Spagnolo, anche noto come Castello Cinquecentesco, è una fortezza dell'Aquila. Venne costruito nel corso di un grandioso progetto di rafforzamento militare del territorio avvenuto durante la dominazione spagnola in Italia meridionale nella prima metà del cinquecento. Mai utilizzato per scopi bellici, fu utilizzato nel Seicento come residenza del governatore spagnolo e successivamente come alloggio per i soldati francesi nell'Ottocento e tedeschi durante l'ultima guerra mondiale. Nel 1902 è stato dichiarato monumento nazionale. Restaurato nel 1951 ad opera della Soprintendenza ai Monumenti e Gallerie d'Abruzzo e Molise, è divenuto sede del Museo Nazionale d'Abruzzo, il più importante della regione, ed è sede di mostre e convegni. Al suo interno trovano posto anche un Auditorium e una Sala Conferenze. È rimasto gravemente danneggiato dal terremoto del 2009 e non è attualmente agibile. Dal 2011 sono ancora in corso i lavori di ricostruzione. Nel 1503 gli spagnoli conquistarono il Regno di Napoli ponendovi a capo un viceré di loro fiducia ed occupando tutti i posti di comando. All'Aquila, la nomina del conte Ludovico Franchi a Signore della Città segnò il definitivo tramonto di ogni forma di autonomia cittadina e contribuì alla decadenza della città, fino ad allora una delle più fiorenti del Regno. Nella speranza di riconquistare libertà e privilegi perduti, gli aquilani si unirono alla lega antispagnola capeggiata dai francesi, cui vennero nel 1527 aperte le porte della città, che tuttavia venne sconfitta nel 1529. L'Aquila venne occupata militarmente da Filiberto d'Orange, viceré e luogotenente del Regno di Napoli, saccheggiata e costretta a versare nelle casse spagnole una esosa tassa. Nel 1401 il Re Ladislao fece erigere una rocca, la Castellina completata nel 1530, era una modesta ma massiccia costruzione bastionata ed ospitava un castellano e una guarnigione dell'esercito imperiale. Era tuttavia destinata ben presto a fare posto ad una ben più imponente fortezza. Nel 1532, il nuovo viceré del Regno di Napoli, Pedro Álvarez de Toledo, volle infatti predisporre un funzionale impianto di fortificazioni rendendo più potenti e più moderne le strutture preesistenti. La costruzione, che necessitava di enorme spazio, comportò la distruzione di un intero quartiere. Nelle intenzioni del viceré, il Forte doveva assolvere una duplice funzione: quella di baluardo difensivo nell'estremo confine settentrionale del regno di Carlo V, e quella di punto di controllo per il traffico della lana lungo l'asse che collegava Napoli a Firenze. Il Forte, che non fu mai completato, non fu neanche mai utilizzato dagli spagnoli in importanti azioni militari, poiché nella seconda metà del Cinquecento il centro degli interessi dell'Impero Spagnolo si spostò dal bacino del Mediterraneo prima al Nord Europa e poi in Sudamerica. Venne quindi dapprima utilizzato come residenza dal governatore spagnolo e, in seguito all'invasione francese, come alloggio dalle truppe transalpine. Subì, invece, gravi danneggiamenti durante la seconda guerra mondiale. Il Forte ha subito danni ingenti a seguito del terremoto del 2009, soprattutto per quanto riguarda il ponte di collegamento sul fossato ed i piani superiori.