Chiesa di San Bartolomeo Gallio
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Lun 17.30-19.00 Mar 17.30-19.00 Mer 17.30-19.00 Gio 17.30-19.00 Ven 17.30-19.00 Sab 17.30-19.00 Dom 8.00-19.00
Descrizione
Gallio aveva il suo Genio (luogo dove nelle epoche antiche venivano eseguiti sacrifici), ed a lui era consacrato il collicello Iokle o Lekle, che allora era ricoperto di faggi e querce, e su cui ora sorge la nostra bella Chiesa, dedicata a S. Bartolomeo Apostolo. Quando fu costruita la prima volta questa Chiesa? Incerta ne è l’epoca; l’unica cosa certa è che essa è di origine antichissima. Forse, come dice lo storico Dal Pozzo, ancora dai primi tempi del Cristianesimo, quando cioè S. Prosdocimo, discepolo di S. Pietro e primo Vescovo di Padova e Vicenza, percorse la Marca Trevigiana, la provincia di Verona e di Vicenza predicando il Vangelo di Cristo e purgandole dell’idolatria. Ma se questa è pura tradizione, certo è, e ce lo tramanda il Dal Pozzo, che prima del 1000, e più probabilmente intorno al 917 dopo Cristo, sull’Altopiano c’erano già quattro o cinque chiese, compresa quella di Gallio. Ne parla anche Mons. Sibicone allora Vescovo di Padova, quando dall’imperatore Rodolfo di Borgogna con altre terre ebbe la conferma del feudo di tutto il nostro paese, già fattagli da Berengario.Pare che in quel tempo la Chiesa fosse assai piccola ed avesse la forma della Chiesetta, dedicata a S. Rocco e a S. Maria delle Grazie. Aveva quindi il suo vestibolo, come tutte le chiese dell’epoca, un unico altare appoggiato al muro del coro, e due grandi e belle finestre gotiche ai lati. Il Dal Pozzo la dice una delle più belle e vetustissime cappelle della Pieve di Caltrano. Appartenne infatti per qualche secolo alla parrocchia di Caltrano, mentre per l’amministrazione dei Sacramenti dipendeva dalla Chiesa di S. Margherita di Rotzo. Ma sul finire del 1300, e secondo altri l’anno 1402 questa Chiesetta si stacca da Caltrano e da Rotzo e prende il nome di Chiesa Parrocchiale, e primo Parroco ne è un certo prete Nicolò Francesco Iermer de Allemagna.Subito dopo il secolo, ci dice lo storico Barbarano, questa Chiesa venne ingrandita e resa capace di 1500 persone (il che dimostra che in quell’epoca la popolazione del paese non era scarsa). In seguito fu di nuovo ampliata nel 1522 e più tardi nel 1606, e lo stesso Barbarano ci fa sapere che allora aveva tre soli altari.Fatalmente il 1° Maggio 1762 (e secondo altri nel 1766) uno spaventoso incendio la distrusse totalmente, insieme con la canonica e la maggior parte delle case del paese, mettendo sul lastrico più di cento famiglie. Nello stesso anno però la Chiesa, per cura del Comune e con l’aiuto della Repubblica Veneta, venne riedificata sopra un magnifico e del tutto nuovo disegno del nostro valente ingegnere Giannandrea Pertile – Rampini, e venne consacrata da Mons. Cornelio, Vescovo di Torcello, delegato del Cardinale Veronese, Vescovo di Padova. Nel 1784 fu decorata dal titolo “Arcipretale” da Vescovo di Padova, Nicolò Antonio Giustiniani, ed il primo Arciprete fu Don Valentino Strazzabosco di Asiago.L’uragano che passò in tutta l’Europa e che sconvolse, dilaniò, rase al suolo tutti i paesi dell’Altopiano, distrusse anche la nostra Chiesa, lasciandoci come unico ricordo la sua austera e maestosa facciata. Nel volgere di tre anni 1920-22 essa è di nuovo risorta, la prima fra le chiese dell’Altipiano; è risorta la ove fu sempre e bella come prima, anzi ne fu migliorato il coro, e le fu messo a fianco un gentile e devoto Oratorio dedicato alla Vergine Immacolata, inaugurato l’8 Settembre 1922, e ciò per opera e zelo dell’Arc. D. Francesco Caron.
Gallio used to have its Genius (place where sacrifices were made in ancient times) on the consecrated hill named Iokle or Lekle, once covered with beech and oak trees, and where our beautiful Church, dedicated to S. Bartholomew Apostle, rises up. When was this Church first built? It is undoubtfully of ancient origin, in spite the precise time of construction is still uncertain. According to the historian Agostino Dal Pozzo, its origins could even go back to the early days of Christianity, when Saint Prosdocimus, a disciple of St. Peter and the first Bishop of Padua and Vicenza, traveled through the districts of Treviso, Verona and Vicenza preaching the Gospel of Christ and purging them of idolatry. But if this is pure tradition, what is certain is that before the year 1000, and more precisely around 917 after Christ, there used to be four or five churches on the plateau, including that of Gallio. Msgr. Sibicone, the Bishop of Padua, mentioned the church of Gallio when he obtained the confirmation of the domain of all the lands around Asiago by the Emperor Rodolfo of Burgundy. At that time it seems the Church was very small and looked quite similar to the chapel dedicated to S. Rocco and S. Maria delle Grazie. It had therefore a vestibule, as well as all the churches of the time, a single altar leaning against the chorus wall, and two large and beautiful Gothic windows at the sides. Dal Pozzo defined it as one of the most ancient and suggestive chapels of the area. For a few centuries it belonged to the parish of Caltrano, while for the administration of the Sacraments it depended on the Church of S. Margherita di Rotzo.
By the end of 1300, this little chapel detached from Caltrano and Rotzo and became a self-governed parish Church; the first priest is a certain Nicolò Francesco Iermer de Allemagna. A few years later, according to the historian Barbarano, the Church was enlarged and made able to seat 1500 people (which shows that at that time the population of the town was not scarce). It was further enlarged again in 1522 and in 1606. Unfortunately, on the 1st of May 1762 a terrible fire destroyed it completely, along with the rectory and most of the houses of the village, leaving more than one hundred families in poverty. In the same year, however, under the care of Municipality and with the help of the Venetian Republic, the Church was rebuilt following the magnificent and completely new design of our talented engineer Giannandrea Pertile - Rampini, and was consecrated by Cornelio, Bishop of Torcello. In 1784 it was decorated with the title "Arcipretale" by the Bishop of Padua, Nicolò Antonio Giustiniani, and the first Archpriest was Don Valentino Strazzabosco from Asiago. The First World War, which shook and razed to the ground all the villages of the Plateau, also destroyed our Church, leaving us nothing but the its austere and majestic façade as a memory. During the years 1920-22 it rose again, the first among the churches of the Tableau; it was rebuilt exactly where it was and even more beautiful as the chorus was improved and an Oratory dedicated to the Immaculate Virgin was placed and inaugurated on September 8, 1922.