Troi de la Perlina

Montani
12 Km
Distanza andata e ritorno
300 min
Durata andata e ritorno
1150 m
Dislivello positivo
Difficoltà
Intermedia

Descrizione

Ignoriamo il sentiero 1028 che percorreremo al ritorno e seguiamo la stradina bianca che, in breve, termina presso le casere Lavagol. Attraversato il prato davanti alla costruzione, imbocchiamo il sentiero 1073 (Troi de Perlina) che con costante e moderata salita si addentra nel sottobosco. Alcune “finestre” tra la vegetazione ci consentono il panorama verso il Col de Moi e le cime adiacenti.

A quota 900m incontriamo la traccia 1075 (Troi del Pindol) che sulla destra si dirige verso Praderadego, costituendo una parallela più alta della via Claudia Augusta Altinate. Noi, invece, seguiamo a sinistra il sentiero 1073 che, con una decisa salita, ci fa guadagnare rapidamente quota conducendoci verso la sommità di un crinale da cui si gode di una vista panoramica su Valmareno.

Raggiungiamo ora i ruderi di casera Prior, smarrita nel bosco: è da ricordare che non molti anni fa le montagne delle Prealpi erano meno boscate di adesso. Ampio spazio era infatti riservato ai pascoli per gli animali ed a malghe e alpeggi. Così probabilmente era per casera Prior che un tempo forse presiedeva ampi pascoli, nel tempo dimenticati e assaltati dalla vegetazione. Avanziamo ora tra alberi di ontano bianco che in prossimità della cima lasciano il posto ad un bosco di conifere. All’interrompersi improvviso dei fitti alberi sbuchiamo sulla stradina del sentiero che percorre la cresta di confine delle montagne a cavallo tra la provincia di TV e BL.

Ora è d’obbligo una breve deviazione a sinistra verso Col di Varnada, per ammirare l’incomparabile spettacolo suoi prati.

Dalla malga due sono le possibili vie di discesa per Praderadego, la nostra prossima meta. La prima è Il sentiero che parte da dietro la malga, attraversa il pascolo e, superata una lama, scende con decisione fino al passo. Oppure si può percorrere la strada di servizio della malga che attraversa il versante Nord. Noi consigliamo quest’ultima, in quanto il sentiero, seguendo la linea di massima pendenza, è diventato ormai un canale di scolo delle acque che scendono dalla cima durante le piogge.

Siamo ormai arrivati sui prati di Praderadego, dove c’è la possibilità di mangiare qualcosa al ristorante Ai Faggi o alla caratteristica osteria Vin e Pit. L’importanza di questo valico nel passato è testimoniata dal passaggio di una variante della antica via romana Claudia Augusta Altinate e dalla presenza, nella strada che sale dal lato bellunese, del castello di Zumelle.

Prendiamo ora la via della discesa alla macchina, seguendo il suggestivo sentiero Claudia Augusta Altinate. Seguiamo inizialmente la strada che porta a Valmareno, superando diverse case e una sede degli alpini. Poco dopo deviamo su un sentiero a sinistra che passa in leggera discesa davanti ad un’abitazione.
Poco più avanti abbandoniamo visivamente la carrabile passandoci sotto mentre la traccia scende più rapidamente. Il sentiero Claudia Augusta Altinate diventa ora più pittoresco: stretto solco incavato sulla roccia che s’affaccia sugli scoscesi versanti della montagna. Sullo sfondo compare il piccolo abitato di Valmareno dominato dalla massiccia fortificazione di Castel Brando.

Superiamo quindi un portabandiera e un piccolo tratto attrezzato, per zelo di precauzione, con una corda d’acciaio. Oltrepassato infine un rado boschetto arriviamo all’auto concludendo così questo giro ad anello tra contrastanti profumi di fiori e formaggi di malga.

Inserito da: ViviDolomiti Edizioni
Follina