Castelbrando è indubbiamente il più bel biglietto da visita della Valsana: costruito in posizione dominante sui paesi di Cison e Follina, deve la sua importanza alla Via Claudia Augusta Altinate, che lo rese nel corso dei secoli uno snodo nevralgico dei commerci tra Venezia e il nord Europa. Oggi, restaurato e portato a nuovo splendore, è meta di innumerevoli itinerari turistici, culturali e gastronomici che attirano visitatori da tutto il mondo.
La storica abbazia cistercense di Follina e il Troi de la Fiadora sono solo i primi punti caratteristici del tour: dopo l’abitato di Valmareno si sale infatti in maniera piuttosto decisa sulla strada dei “Boschi Lunghi”, con le pendenze che si addolciscono solo in corrispondenza dei tratti sterrati; un brevissimo sentiero poco ciclabile, il Troi d’Adamo, immette quindi sulla veloce discesa che riporta al fondovalle.
La rotabile per il passo Praderadego viene percorsa per poche centinaia di metri, venendo successivamente evitata con una ripida sterrata e alcuni sentieri poco frequentati. Più avanti, dal fondo della Val Corin, inizia il fantastico sentiero che scende a Castelbrando: si tratta della storica Via Claudia Augusta Altinate, che in questo frangente taglia il pendio boscoso con modeste pendenze e, più avanti, offre dei caratteristici passaggi rocciosi affacciati sulla valle.
Raggiunto Castelbrando si scende su asfalto imboccando poi i sentieri e gli sterrati che risalgono la valle del Ruio: l’ultimo tratto di salita, asfaltato, viene invece evitato con il single track nei boschi di San Gaetano che regala una divertente discesa al costo di qualche passaggio a piedi in salita.
Si arriva così al Bosco delle Penne Mozze, un enorme e toccante monumento a cielo aperto dedicato agli alpini trevigiani caduti in guerra e ai quali sono intitolate le diverse zone del bosco; con gli entusiasmanti trails della Via del Rujo e della Via dell’Acqua si raggiunge quindi Cison di Valmarino, spostandosi poi sul fondo della Valsana a Mura.
Nuovamente in salita, si pedala prima sul crinale di Gai e poi – con cinque minuti a piedi su mulattiera sconnessa – sulla sella di Zuel: tenendosi in quota si percorre ora tutta la cresta collinare in direzione ovest, ammirando Castelbrando da un’altra angolazione prima di scendere nella valle del Soligo e rientrare, via Premaor, a Follina.
Fonte: Themtbbiker.com