Area archeologica di Antas (tempio punico romano)
Siti archeologici
Descrizione
La valle di Antas, adagiata ai piedi del bastione calcareo di Punta Conca S'Omu, è stata dimora e luogo di culto fin dal lontano periodo nuragico. Le antiche popolazioni, delle quali rimane un piccolo insediamento abitativo e una zona di sepoltura, percorrevano un antico sentiero che metteva in comunicazione la valle con la vicina grotta di Su Mannau, dove è testimoniata la pratica del culto delle acque. L'unicità della valle è determinata dalla presenza del Tempio punico-romano restaurato e ricostruito negli anni '60, risalente al III sec. a.C.: in stile tetrastile, è sormontato da un'iscrizione che conferma l'adorazione del dio Sardus Pater Babai( Sid Addir per i cartaginesi). È situato in una zona in cui stanziarono cartaginesi e romani, attirati dagli abbondanti giacimenti di piombo e ferro presenti nel territorio. Il tempio romano venne costruito per il volere dell’imperatore Augusto (27 a.C.-14 d.C.) e restaurato durante Caracalla (213-217 d.C.) sull’area del tempio punico. Nell’area del tempio sono stati repertati soprattutto doni votivi come statue e monete. Naturalmente è anche molto interessante tutta l’area circostante il tempio…infatti nelle immediate vicinanze troviamo:
una piccola necropoli, nella zona antistante il tempio (scoperta nel 1984, oggi le tre tombe ritrovate non sono visibili);
i resti di un antico villaggio nuragico (1200 a.C.-900 a.C.) usato anche in età tardo-romana;
le cave romane, da cui si estraevano i massi calcarei usati per realizzare il tempio;
un antico sentiero che collega l’area archeologica ad una grotta di interesse speleologico nella quale, grazie ad alcuni ritrovamenti di oggetti nuragici, si ritiene che venisse praticato il culto dell’acqua.