Basilica di San Biagio
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Descrizione
La basilica o collegiata di San Biagio è un luogo di culto cattolico sito in piazza San Biagio nella frazione di Finalborgo a Finale Ligure, in provincia di Savona. La chiesa è sede della comunità parrocchiale omonima del vicariato di Finale Ligure-Noli della diocesi di Savona-Noli.
Nell'aprile del 1949 papa Pio XII l'ha elevata alla dignità di basilica minore.
Il culto di san Biagio, protettore, fra l'altro, dei cardatori di lana, è probabilmente uno dei più antichi del Finale. La produzione e il commercio di torselli lanici è un'attività tradizionale del Finalese, documentata per la prima volta nel 1128 dal regolamento del dazio di Genova, in cui gli abitanti di Finale compaiono come esportatori di lana e canapa.
La chiesa, tuttavia, compare per la prima volta in un documento scritto solo nel 1261. Ad essa era annesso anche un ricovero per malati ma non ve n'è più alcun rudere. La chiesa antica, di cui non si conosce l'origine, era posta dall'altro lato del torrente Aquila, ma fu ricostruita entro il perimetro delle mura di Finalborgo nel 1372-1375, in stile gotico.
Danneggiata nel tardo Cinquecento a seguito della seconda invasione del marchesato di Finale da parte della Repubblica di Genova, e ormai inadeguata per dimensioni, la chiesa gotica fu quasi interamente demolita a metà del XVII secolo per fare spazio ad un nuovo edificio allora in corso di costruzione, ma con pianta ruotata di 90 gradi. L'abside e le cappelle absidali della chiesa trecentesca sono state conservate parzialmente nel breve spazio fra la parte seicentesca e le mura del Borgo.
La nuova chiesa, costruita tra il 1633 e il 1650 su progetto dell'architetto finalese Andrea Storace, ha pianta a croce latina e divisa in tre navate con cupola centrale. Essa conserva l'originario e caratteristico campanile ottagonale con sottili bifore appoggiato su di una preesistente torre difensiva anteriore al 1452. La facciata rimase incompiuta e lasciata al grezzo, senza particolare stile.
La nuova chiesa fu arricchita di dipinti e statue e decorata a partire dal periodo barocco-rococò. Buona parte dei suoi arredi attuali, però, provengono dal complesso conventuale di Santa Caterina, la "superga" dei Del Carretto, che fu confiscata prima da Napoleone Bonaparte durante la Repubblica Ligure e poi dal governo italiano (1864) per utilizzi civili.
Successivamente furono affrescate e stuccate le pareti grazie all'opera, nel 1878, dei pittori Francesco Semino e Domenico Buscaglia - affreschi della cupola e della volta del presbiterio - e ripresi nel 1911 da Luigi Gainotti e Antonio Bertolotto nelle realizzazioni della volta.
Fonte: Wikipedia.