Museo della vita contadina "Cjase Cocèl"

Musei

Descrizione

Fagagna, definito uno dei borghi più belli d’Italia, ospita un delizioso museo che raccoglie le testimonianze della vita campestre dal XIX alla prima metà del XX secolo. 
Il Museo deve il suo nome alla famiglia Chiarvesio, soprannominata Cocèl, che abitò nella casa seicentesca che dal 1994  ospita parte dell’esposizione. 
La nascita del Museo risale alla fine del 1980, grazie all’iniziativa dell’Amministrazione Comunale, alla generosità degli abitanti che hanno regalato parte degli oggetti e all’operosità dell’Associazione Museo della Vita Contadina che gestisce la struttura.
Cjase Cocel è un luogo ameno grazie alla presenza dell’asinello e le mucche nella stalla, le caprette, le pecore, le anatre, le galline, i tacchini e i conigli che ti osservano incuriositi.
Al piano terra troviamo la cucina del XIX  secolo con il pavimento in ciotoli o pedrât,  le pareti imbiancate in modo rustico, l’intonaco distribuito sul sasso, il fogolar, la tavola, le sedie, la dispensa o camarin, l’armadio, le pentole di rame, la madia, l’acquaio o seglâr.
Al primo piano, oltre a due camere da letto, appartenute ad una famiglia ricca e ad una povera, ammiriamo il Laboratorio di Merletti. I merletti hanno fatto conoscere Fagagna nei paesi dell’Impero Austro-Ungarico e Germanico. La Scuola  nacque nel 1892  grazie all’intraprendenza della Contessa americana Cora Slocomb moglie del Conte Detalmo Savorgnan, aiutata in un secondo mjomento  da Noemi Nigris che dal 1900 divenne la seconda  direttrice della scuola. Sono numerosi i merletti confezionati dalle allieve, commissionati dalla nobiltà e dalla borghesia per abbellire tovaglie,  abitini dei neonati,   vestiti e ombrellini da donna e stemmi nobiliari. 
Fagagna è ricordata anche per la fabbricazione dei giocattoli. Tale attività nacque alla fine del XIX secolo con la realizzazione di bamboline friulane vestite da merlettaie e proseguì  fino alla Disfatta di Caporetto. I giocattoli furono esposti alla Prima Esposizione agricola per le piccole industrie nel 1891. Sempre la Contessa Cora intuì le potenzialità di questo lavoro: cominciò a confezionare i primi giocattoli a casa sua e, nel 1904,  fondò il famoso "Laboratorio". 
Orsetti, elefanti, conigli, asinelli in panno, velluto e peluche  riscossero grande successo, tanto che vennero esposti in varie manifestazioni e alla Prima mostra del giocattolo italiano di Udine del 1916. 
Un altro spazio è dedicato alla lavorazione della canapa, lana e lino. Durante la guerra le famiglie destinavano alcuni piccoli appezzamenti a canapa, mentre il lino era coltivato nelle zone umide, per la lana erano allevate due o tre pecore in casa. Nel medesimo ambiente c’è una bella esposizione di abiti: un cappotto da bambino, la veste della Prima Comunione, una Madonna con Gesù Bambino vestiti con uno stupendo abito di seta. 
C’è il granaio con i graticci per i bachi, la trinciafoglie, la sgranatrice, il vaglio, cesti di varie dimensioni, una vecchia bilancia, gabbie per uccellini e trappole per i topi.
In  ambiente esterno rivivono il vecchio caseificio, l’antica osteria,  l’aula scolastica di un tempo e il Museo dell’ape. 
Nella latteria ci sono le caldaie per scaldare il latte, lo spino per tagliare la cagliata, l’elica per mescolarla e le fascere per dare la forma al formaggio. Durante l’iniziativa Latterie senza confini, che si svolge in primavera, il locale è aperto al pubblico [...]
Inserito da: Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Via Lisignana, 22
33034 Fagagna