Castello Castiglioni

Castelli

Descrizione

STORIA

Elice è attestata nelle fonti sin dal secolo XI. Nel 1051 il monastero benedettino di S. Maria di Picciano aveva, per donazione di Bernardo di Penne, una cella detta di S. Martino "nel castello dell'Ilice soggetto". Il 10 luglio 1084, nel castello di Loreto, il conte Guglielmo Tassone donò il castello di Elice, con uomini, terreni, edifici e pertinenze, all'abbazia di S. Giovanni in Venere.

Nel corso dei secoli, la proprietà del castello passò in molte mani, fino a giungere nel 1461 ai fratelli Baldassarre, Melchiorre, Gaspare ed Agamennone Castiglione, e ai loro eredi e successori per concessione del re Ferrante I d'Aragona.

I Castiglione tennero in feudo Elice sino al 1806, quando furono emanate le leggi eversive della feudalità. Successivamente appartenne agli Impacciatore, famiglia di commercianti che avevano insediato ad Elice una fiorente fabbrica di ceramica, e ai Baroni famiglia di medici operanti fino al secondo dopoguerra. Pietro Baroni, che fu sindaco di Elice sino alla sua morte, nel 1893, impiantò nei locali del castello una fabbrica di terrecotte e di ceramiche.

DESCRIZIONE

Ubicato alla sommità del paese il maniero crea un unico blocco con la chiesa parrocchiale. L’edificio, che si sviluppa planimetricamente secondo un rettangolo irregolare con i lati corti rivolti a Nord-Ovest e Sud-Est e quelli lunghi a Sud-Est e Sud-Ovest, copre un intero isolato. In ogni lato si sviluppa un corpo di fabbrica di spessore pressoché costante così da circoscrivere un cortile scoperto rettangolare che dà accesso sia ai locali a livello del cortile che ai piani superiori. 

La muratura è prevalentemente in laterizio, eseguita con la tradizionale tecnica a secco. L'edificio è a più livelli: piano a livello stradale dove si trovano alcuni ambienti parzialmente interrati dal terrapieno stradale - piano sopraelevato rispetto al livello stradale – primo e secondo piano costituenti la zona residenziale. Sul lato della piazza, sotto ai fondaci a sinistra entrando dal portone, c'è un dislivello col piano stradale superiore a tre metri. Sono stati condotti degli scavi nel 1987 ad opera del Comune per scoprire eventuali piani inferiori. Effettivamente risultano dei vuoti, in parte riempiti da terriccio e pietrame, antichi silos per derrate. Nei sotterranei di destra esistono cinque pozzi rivestiti in muratura, adibiti in passato a depositi di olio, grano e derrate varie, dati i frequenti assedi, carestie e periodi di isolamento. 

Le scalinate interne rientrano nella comune tipologia medievale, strette e con piccole feritoie tipiche dell’epoca. Dall'androne si passa nel cortile scoperto caratterizzato dal disegno della pavimentazione, formata da cinque cerchi concentrici posti a distanza regolare e collegati tra loro da due diametri corrispondenti alla circonferenza maggiore e da una serie di raggi incompleti posti a distanza regolare in modo da formare degli spicchi di uguale dimensione. Al primo piano, la cosiddetta “Galleria”, rimangono una cappella e un grande salone; sulla sommità un grosso terrazzo che si immette sull’ingresso. La cappella è un ambiente rettangolare, stretto e lungo, addossato alla Chiesa Madre, con piccole nicchie nel muro e tre grate di ferro dalle quali si poteva assistere ai riti religiosi.

Del castello originale rimangono il bel torrione sulla piazza, la facciata Nord-Ovest, l'ingresso con il cortile e l'imponente struttura muraria che alla base raggiunge lo spessore di oltre un metro e mezzo.


Fonte: castelliere.blogspot.it

Inserito da: Tourist Office
via delle fornaci
65010 Elice